Presentazione del volume di racconti “Mysterious” di Irma Saracino. “Mistero, amore, potere, bene e male caratterizzano i racconti di questo libro, in cui ogni personaggio affronta situazioni, intrecci ed emozioni spesso al di sopra della sua razionalità. E si procede oltre il limite, oltre la realtà che, punto di partenza, travalica i confini del razionale. La realtà, punto di partenza, travalica i confini della certezza e sfocia nell’imponderabile, nel metafisico. Talvolta, lo scontro è violento. Si ha l’impatto con il male che si personifica ed assume sembianze umane o, ancora, il soprannaturale interviene nel nome di una giustizia che non ha niente di terreno. I racconti assumono, spesso, i toni e le caratteristiche dei thriller e sono unità a sé stanti, ben definite e compiute, che si intrecciano in percorsi mozzafiato e dai ritmi serrati, ma il vero protagonista è ilMistero” (dalla prefazione). Letture di Marilena Altieri, Nino Casola e Pasquale Carrino. Presentazione e intervista all’Autrice di Carlo Alfaro. Relazioni e interventi di Riccardo Piroddi. Organizzazione di Mimmo Bencivenga, proprietario della Libreria Indipendente.
“Irma Saracino a Sorrento col libro Mysterious dedicato a Positanonews. La testimonianza su Bartolo il bimbo scomparso“
Quando ero più giovane e disubbidiente e irresponsabile osavo parlare, azzardavo mosse, quantunque fossero maldestre e compromettenti, scalpitavo, facevo sentire la mia voce. E così la mia vita era un susseguirsi di alti e bassi, un insieme di trionfi e paurosi scivoloni. Mi sono fatto male, tanto. Ma ho anche goduto. Oh, se ho goduto. Poi, non so di preciso quando, il silenzio, i protocolli, le buone maniere mi hanno anestetizzato, addomesticato, ammansito, fino a rendermi muto, fino a mettermi in un angolo. A guardare. Mi dicevo: be’, è perché ora sono finalmente adulto, finalmente non devo più chiedere niente a nessuno, se la vita mi vorrà sarà la vita a venire da me. Ma mi sbagliavo. La vita non si muove se non per conto suo, fa il suo film e se non conservi un briciolo di sfrontata intraprendenza di quel film diventerai a poco a poco una fugace, trascurabilissima comparsa. Allora a che è servito? Crescere. A cosa serve se poi il risultato è sparire nel nulla, non esistere più? Non ho forse guadagnato di più battagliando e strillando? Non ho forse vissuto gioito pianto riso molto ma molto di più quando ho cercato di imporre il mio essere? Fallivo, certo, ma almeno gli altri si accorgevano di me. Vincevo anche e dio solo sa l’estasi che si prova nel piantare una bandiera, nel dire: questo posto è mio, l’ho conquistato io. Bisogna fare domande, ribellarsi, opporsi. A costo di morire. Altrimenti si finisce dietro il sipario, si finisce dietro la vita. E, si sa, se non la chiami a squarciagola, la vita farà benissimo a meno di te.