Presentazione del volume di racconti “Bianco e nero” di Emanuela Rocca, A.P. Ed. “Non è facile raccontare storie erotiche, soprattutto complicato non scendere in volgari situazioni mentre si scrive, ma l’erotismo fa parte della vita di ognuno di noi, c’è chi ha compreso la sua importanza vitale nel rapporto a due, chi invece lo tiene sopito per via dell’educazione che ci viene imposta dalla Chiesa di Roma. i racconti che ha scritto Emanuela Rocca servono esclusivamente a far vivere emozioni intense,a riflettere sulla vita di ogni giorno, a comprendere gli errori che si compiono durante la nostra esistenza. ogni racconto è una storia a sé, chiaramente tutte inventate e colorita dall’Autrice” (dalla prefazione). Letture di Nino Casola e Frenk Tortora. Relazione e intervista all’Autrice di Riccardo Piroddi. Organizzazione di Mimmo Bencivenga, proprietario della Libreria Indipendente.
Le grandi emozioni di sabato 11 luglio – Reading di “Bianco e nero” – Il secondo libro di Emanuela Rocca
I miei rapporti con gli altri. Semplici, certo. Fino a quando non mi si domanda un parere, un’opinione. Sono diventato allergico alla lamentela fine a se stessa. Allo sfogo querulo che non si concede altro sbocco che la propria vana prosopopea. Reagisci, dico. Stai diventando come il peggiore tra i repubblicani, mi si risponde. Sarà. Eppure una cosa almeno io l’ho imparata. La metonimia è il gran male del secolo. Spostare il cursore dall’agente della propria insoddisfazione ai malcapitati catalizzatori esterni (di solito la famiglia, gli amici, i figli, il partner). Invece di assumerci ciascuno le nostre responsabilità preferiamo seguitare a puntare il dito contro la nostra immagine capovolta nel riflesso degli altri, spettatori casuali delle nostre frustrazioni. Quando impareremo a strappare il comodo panno opaco dell’indulgenza dal nostro cieco specchio privato? Quando, per la miseria, quando?