“Se devo andare all’inferno, ci andrò col mio pianoforte!” (J. L. Lewis)
Oggi, 29 settembre, Jerry Lee Lewis compie ottant’anni. Pochi avrebbero scommesso che sarebbe vissuto così a lungo, visti gli eccessi che si concedeva. Musicalmente è (perché fa ancora tournèes) un concentrato di ego e presunzione, oramai seppellite dall’età, ma, soprattutto, di genio e di talento ancor più grandi. Si fosse “prostituito” come tanti suoi colleghi…
La luce del sole attraversa i cancelli di Villa Paganini e si fionda sull’erba a squadrature larghe e recise. Ed ecco, come vedi di buono alla fine c’è questo. La Nomentana che punta dritta verso casa come una lama che non ti lacererà, sono i percorsi che ti sei sudato, Sade nelle cuffie, l’immaturità di questi pomeriggi di fine estate. Che sembra non se li fili nessuno. E invece di buono c’è questa brezza che sa come tornare. Il tuo ritrovare la strada, un mazzo di chiavi, la doccia, il cane, il divano. Come fai a sentirti solo. Con questo sole, dico. Come fai a non sorridere. Non lo capisci che di buono alla fine c’è questo? Che tu forse non sai come partire ma sai sempre come tornare. Alla sera. Nel traffico che piano piano ricomincia. Nel vento fresco che soffia dallo spazio aperto e coraggioso. Nelle innumerevoli cose che ancora farai. In questo sei il numero uno. In questo non ti batteranno. Mai.