Archivi giornalieri: 30 Ottobre 2015

Profilo falso su Facebook: da oggi è reato

 

Facebook ha certamente la peculiarità di essere un social network molto facile da usare. Chiunque, anche se digiuno di qualsiasi conoscenza relativa alla costruzione di un sito, è in grado di pubblicarvi qualcosa di proprio. Purtroppo, la maggior parte degli utenti, non si rende conto che pubblicando post su Facebook rischia di mettere letteralmente “in piazza” facebookla parte più intima di sé e, talvolta, degli altri. Innanzitutto, bisogna sapere che qualunque attività effettuata in Internet è registrata sui siti nei quali viene eseguita (da un minimo di 3 mesi a un massimo di 2 anni, in funzione della legislazione dello Stato di origine del gestore), e l’autore è, generalmente, sempre rintracciabile dagli organi preposti al controllo (Polizia Postale, Carabinieri, Guardia di Finanza) e, a seguito di un ordine di procedura, da parte dell’Autorità Giudiziaria. Per queste ragioni, è facilmente riscontrabile, social network la sostituzione ad una persona reale, creando un profilo fake.  Questa è una tipologia di reato regolamentato dalla legge, che prevede la reclusione fino ad un anno ed è possibile procedere d’ufficio. Se l’autore danneggia l’immagine di un personaggio pubblico, pubblicando, ad esempio, frasi offensive che possono ledere la reputazione della persona, si può inoltre configurare il reato di diffamazione aggravata: tale illecito, punito dall’art. 595 c.p. con pene, nella forma aggravata, fino a 3 anni di reclusione, contempla l’inserimento di frasi ingiuriose, di notizie riservate, la cui divulgazione provoca pregiudizi, di foto denigratorie o, comunque, la cui pubblicazione ha ripercussioni negative, anche potenziali, sulla reputazione della persona ritratta. La Cassazione, nel 2007, ha ritenuto che rientrasse in tale reato identity-theft-date-theft-300x199anche il comportamento di chi crea un falso account di posta elettronica, intrattenendo corrispondenze informatiche con altre persone e spacciandosi per persona diversa (quindi, come su Facebook). Anche se, per integrare il reato di cui all’art. 494 Codice penale, è necessario il fine di conseguire un vantaggio o recare un danno, tali requisiti sono intesi in modo molto ampio, come non comprensivi solamente di vantaggi e/o danni di tipo economico ed è molto facile ravvisarli nei casi concreti. E’ reato, dunque (anche su Facebook), spacciarsi per persona diversa, o utilizzare marchi, simboli e loghi per rappresentare ciò che non si è, o trarre in inganno altri utenti sulla propria professione. Gli articoli in questione sono: Art. 494 “Sostituzione di persona”.
Art. 498 “Usurpazione di titoli o di onori”.

Art. 402 “Vilipendio della religione dello Stato”.
Art. 403 “Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone”.
Art. 404 “Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose”.
Il social network più utilizzato al mondo resta a guardare? La politica di Facebook è molto netta: è vietato creare profili falsi o doppi, non funzionali alle dinamiche della socializzazione. Fare chiarezza nel mare immenso dei profili (più di un miliardo) è fondamentale per mantenere la leadership di mercato, offrendo il miglior servizio possibile, sia agli utenti che ai professionisti del marketing. Per festeggiare il suo decimo compleanno, il social network di Mark Zuckerberg ha intensificato i controlli sui profili falsi (in gergo “fake”) o irregolari. Una account-disabilitato-679x388vera rivoluzione, che ha iniziato ad avere effetto anche a livello locale, nella nostra zona: proprio in queste ultime settimane, infatti, tanti profili irregolari o palesemente falsi sono stati cancellati nella provincia di Napoli. Decine e decine di profili spariti dalla circolazione, ormai inutilizzabili: un trend costante, che vede svanire ogni giorno pagine aziendali impostate come “persone”. Un metodo molto utilizzato dalle aziende locali, perché più immediato e semplice per relazionarsi con gli amici-clienti, semplificando la promozione dei propri prodotti. Un metodo, però, irregolare e confusionario di fare promozione, a cui Facebook ha inteso fare la guerra. In conclusione, dietro l’anonimato è molto più facile dire ciò che si pensa oppure disturbare e molestare persone che poco ci piacciono, ma tale comportamento può sfuggire di mano, fino a provocare veri e propri danni, con conseguenze anche penali. Il tutto, in virtù della convinzione che l’anonimato o l’alterazione dell’identità siano un’armatura impenetrabile.

Edoardo Morvillo

 

Buon quarantesimo compleanno, Bohemian Rapsody

 

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31 ottobre 1975 – Bohemian Rapsody – 31 ottobre 2015

 

Ascolta Bohemian Rapsody

 

Is this the real life?
Is this just fantasy?

Caught in a landslide
No escape from reality.
Open your eyes,
Look up to the skies and see.
I’m just a poor boy, I need no sympathy,
Because I’m easy come, easy go,
Little high, little low,
Anyway the wind blows doesn’t really matter to me,
to me.

Mama just killed a man,
Put a gun against his head,
pulled my trigger, now he’s dead.
Mama, life had just begun,
But now I’ve gone and thrown it all away.
Mama, ooh,
Didn’t mean to make you cry,
If I’m not back again this time tomorrow,
Carry on, carry on as if nothing really matters.

Too late, my time has come,
Sends shivers down my spine,
body’s aching all the time.
Goodbye, ev’rybody, I’ve got to go,
Gotta leave you all behind and face the truth.
Mama, ooh,
I don’t want to die,
I sometimes wish I’d never been born at all.

I see a little silhouette of a man,
Scaramouche, Scaramouche, will you do the Fandango.
Thunderbolt and lightning, very, very fright’ning me.
(Galileo.) Galileo.
(Galileo.) Galileo,
Galileo figaro Magnifico.
I’m just a poor boy and nobody loves me.
He’s just a poor boy from a poor family,
Spare him his life from this monstrosity.
Easy come, easy go, will you let me go.
<Bismillah! No, we will not let you go.
(Let him go!) Bismillah! We will not let you go.
(Let him go!) Bismillah! We will not let you go.
(Let me go.) Will not let you go.
Will not let you go. (Let me go.) Ah.
No, no, no, no, no, no, no.
(Oh mama mia, mama mia.) Mama mia, let me go.
Beelzebub has a devil put aside for me, for me, for me.

So you think you can stone me and spit in my eye.
So you think you can love me and leave me to die.
Oh, baby, can’t do this to me, baby,
Just gotta get out, just gotta get right outta here.

Nothing really matters, anyone can see,
Nothing really matters,
Nothing really matters to me.

Any way the wind blows…

 

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Come si scrive un romanzo

 

Quando decido di scrivere una storia non mi muovo mai alla cieca. Ma stabilisco il punto di arrivo prima ancora di cominciare. Il punto di arrivo è all’origine del progetto. Ciò per cui si può iniziare. Poi adotto un lettore implicito, qualcuno che deve essere testimone e complice della mia espressione. Dopodiché stabilisco i tempi narrativi. Come una partitura musicale: adagio, oppure allegro, oppure allegretto, e così via. E poi butto giù e poi sovrascrivo, come se stessi tessendo una maglia. Avanti e indietro. Non linearmente da un punto A a un punto B, ma a spirale, dall’esterno all’interno e viceversa, occupandomi dei capitoli iniziali e di quelli finali nello stesso identico momento. Come se stessi impastando una torta. Le cose devono amalgamarsi tra loro e perché la torta sia poi commestibile devono amalgamarsi tutte insieme.

Patrick Gentile

 

lettera