Archivio mensile:Aprile 2016

Audrey, Grace, Gregory

 

Quello che è scomparso è il gusto, è lo stile, il sofisticato. Sono scomparse la classe, l’eleganza. Non c’è raffinatezza, non c’è diplomazia, non c’è il giusto aplomb, nessuna bellezza. Dove sono le Audrey Hepburn o le Grace Kelly? Dove sono i Gregory Peck? Solo gente cafona, villana, goffa, cialtrona, ignorante, che non sa vestirsi, parlare, ascoltare, leggere, scrivere, mangiare. Solo avida oscenità. Mi fa schifo questa volgarità, queste donne che ridono col cibo in bocca, questi uomini balbettanti e minidotati. Mi fa schifo quest’Italia. Mi fa schifo questo tempo. E i tatuaggi. E le frasi fatte. E la sporcizia. E il tanfo.

Patrick Gentile

 

22

 

 

La noia

 

Io giudico gli altri e ne misuro le capacità unicamente attraverso il rapporto di forza che instaurano con me. Sono predatore e territoriale per cui inevitabilmente mi accendo solo nel confronto con una mente/preda riottosa. Ci sono anche altri esseri Alpha in giro, questo è vero. Con loro ci si annusa e si convive senza pestarsi troppo i piedi. Il problema di un predatore è la noia. Il topo preso, dopo un po’ è rancido.

Patrick Gentile

 

noia-blog

 

Solo così

 

Ho solo un modo per campare felice quel che rimane della mia vita. Smetterla di analizzare i percorsi altrui e arrendermi all’evidenza della mia natura anarchica e selvaggia. Solo così sarò veramente felice e indistruttibile. Solo così.

Patrick Gentile

 

uomo-felice

 

In prima linea

 

Quasi tutte le persone che conosco (o ho conosciuto nella mia vita) non si sono mai soffermate più di tanto sull’orrore ontologico del mondo. Piuttosto hanno preferito biascicare in una lingua logora e frusta. Li sento sempre mormorare di questo e quello con una tale sfrontata operosità che ogni volta suscitano in me un misto fra pena e tenerezza. Così attenti al caso microbico del giorno, oggi un pedofilo, domani un condannato a morte, dopodomani un attentato terroristico. Sempre lì, in prima linea, i mitra carichi, indignati e pronti a dire “no”, come foste tanti piccoli e laboriosi Marcuse. Li leggo, li ascolto, e qualche volta sorrido. Quando ho voglia di autenticità trovo nei prati una risposta, nel silenzio una certezza, nel sonno una giustizia, nella fame e nella sete e nel pianto il vero. Il solo possibile vero dell’esistenza umana.
Ma stiano tranquilli, lo so, non sono abituati alla tragedia.

Patrick Gentile

 

UNITA32_20160311121503411-755x515