La critica recente sulla politica di Spinoza ha raggiunto, nella sua varietà, due sostanziali punti di accordo: si sottolinea il fondamento metafisico della politica spinoziana, e se ne minimizza il significato contrattualistico. Il primo punto non riguarda soltanto Spinoza: si considera parziale tentare di comprendere le visioni politiche dei grandi pensatori politici del XVII secolo senza correlarle ad una concezione dell’uomo inteso come parte di un universo le cui leggi determinano i limiti dell’agire politico…
Uno degli snodi fondamentali nella storia della lirica europea moderna è quello costituito dal piú o meno coevo trapianto della poesia siciliana e di quella trobadorica in Italia centrale: il sapiente e sperimentale riuso che gli autori toscani seppero fare di queste due autorevoli tradizioni rese infatti possibile lo sviluppo di un rinnovato e fecondissimo panorama poetico di cui Petrarca si renderà poi interprete definitivo, garantendone il successo su scala continentale…
La curiosità (…) evoca la “cura”, l’attenzione che si presta a quello che esiste o potrebbe esistere; un senso acuto del reale, che però non si immobilizza mai di fronte a esso; una prontezza a giudicare strano e singolare quello che ci circonda; un certo accanimento a disfarsi di ciò che è familiare e a guardare le stesse cose diversamente; un ardore di cogliere quello che accade e quello che passa...
* Il testo, per gentile concessione dell’editore, è tratto da Vincenzo Sorrentino, La filosofia politica di Foucault, Meltemi, Roma, 2008. Si ringrazia Meltemi per il permesso di utilizzare questi materiali.