Unequal exchange (scambio ineguale) è la sostanza dei rapporti economici – e, quindi, politici – che sussistono tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri del mondo. Un articolo di Jason Hickel, Dylan Sullivan e Huzaifa Zoomkawala, appena pubblicato, ha fatto il punto sulla questione e calcolato a quanto ammonta il saccheggio nel sistema mondiale globalizzato…
Rileggendo l’Apologia di Socrate mi è subito balzato all’occhio un aspetto curioso, ma che vorrei far vedere essere categoriale e necessario, della condanna del maestro di Atene. Le accuse che gli sono state rivolte sono simili a quelle che ancora oggi vengono addossate alla filosofia. Tale constatazione mi fa pensare che ci sia una sorte comune tra Socrate e la filosofia…
Il guaio, per chi vuole cambiare il mondo, è che anzitutto sembra indispensabile cambiare l’uomo: non ci salveremo disinteressandoci della politica, ma la politica non ci salverà se non estende il suo interesse all’uomo nella sua interezza. Avremo bisogno di un cambiamento antropologico, per dirla con Pasolini…
Avendo nell’umano il nuovo sacro, l’arte, e in particolare la poesia, sembrano destinate a occuparsi dell’ordinario. Come possono farlo, senza cadere nel prosaico? Quali difficoltà presenta, almeno da un punto di vista hegeliano, questo compito?
Per evitare la dogmatizzazione della scienza dovremmo, innanzitutto, chiederci “che cosa è scienza?”. Così facendo potremmo forse, spinti da una sana umiltà intellettuale, ammettere di essere molto confusi a riguardo. La scienza non è una struttura monolitica ma, come spesso accade, la questione si rivela molto complicata e ricca di sfumature…
Trascorriamo ogni nostro attimo presente a domandarci cosa ci riserva il futuro; domandiamo al nostro passato il perché del nostro presente; e, in ultimo, domandiamo a ciò che definiamo futuro quel che sarà di noi al di là dell’unica certezza che abbiamo. Nell’atto stesso del porre la domanda, immediatamente spostiamo l’attenzione oltre il momento stesso del domandare, proiettando la nostra mente avanti o indietro…
Il politicamente corretto, o politically correct per chi preferisce l’inglesismo, è un argomento spinoso su cui sembra non esserci un punto di accordo comune e pienamente condivisibile. Analizzeremo alcuni esempi per provare a comprendere quando è legittimo, quindi effettivamente “corretto” e quando, gridando in suo nome, si scade nel ridicolo.
Anno 1785, Francia, carcere della Bastiglia. Queste le coordinate geografiche e temporali di una delle più celebri opere di Donatien-Alphonse-François de Sade (1740-1814): Le 120 giornate di Sodoma (Les Cent Vingt Journées de Sodome ou l’École du libertinage). L’opera, rimasta incompleta nella sua stesura ma ultimata nella configurazione, fu rinvenuta un secolo dopo nello stesso carcere e il primo commento critico fu formulato da uno psichiatra, il medico Iwan Bloch, che vi trovò un ottimo spunto di indagine scientifica…