Archivio mensile:Novembre 2022

L’inoperosità in Giorgio Agamben

 

di

Lorenzo Pampanini

 

 

Oggi la libertà è un tema del dibattito pubblico. Invocazioni della libertà sono tipiche di esistenze stressate: chi non ce la fa più a ‘fare’ qualcosa, che la situazione gli impone, reclama di essere libero. Il modo in cui si avverte la mancanza di libertà nella routine è la costrizione a fare qualcosa…

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Thomas Rowlandson, “Scene in club lounge” (1798)

 

 

 

 

Gerolamo Cardano e l’uomo universale

Armonia tra scienza e spirito nel Rinascimento

 

 

 

 

Gerolamo Cardano (1501-1576), figura emblematica del Rinascimento italiano, incarna, nella sua opera e nella sua vita, il concetto di “uomo universale” (homo universalis), una delle idee centrali del pensiero rinascimentale. Cardano fu matematico, medico, filosofo, astrologo e scrittore e la sua poliedricità intellettuale riflette il desiderio rinascimentale di comprendere il mondo nella sua totalità, unendo scienza, arte e filosofia in un’unica visione del sapere.
Per Cardano, l’uomo universale è colui che aspira alla conoscenza totale, superando i limiti imposti dalle discipline individuali e cercando di cogliere l’unità dell’universo. Questo ideale si collega alla fiducia rinascimentale nell’ingegno umano e nella capacità di decifrare i misteri della natura attraverso l’intelletto e l’esperienza. Egli condivide con altri pensatori del suo tempo, come Leonardo da Vinci e Pico della Mirandola, l’idea che l’essere umano, grazie alla sua ragione e creatività, sia il punto di incontro tra il mondo terreno e quello celeste.
Cardano non si limitò a elaborare questa visione in termini teorici, ma la tradusse in pratica attraverso la varietà dei suoi interessi e delle sue opere. I suoi contributi alla matematica, come la scoperta delle soluzioni delle equazioni di terzo grado, coesistono con riflessioni filosofiche sulla condizione umana e con studi astrologici e alchemici, dimostrando una curiosità che travalica le divisioni accademiche.

Un tema centrale nella filosofia di Cardano è la concezione dell’uomo come microcosmo, un riflesso in miniatura dell’universo. Questa idea, derivata dalla tradizione aristotelica e neoplatonica, vede l’essere umano come un modello ridotto dell’ordine cosmico, in cui si rispecchiano le leggi e le armonie dell’intero creato. Cardano sviluppò questa visione nelle sue opere mediche e filosofiche, sostenendo che la comprensione del corpo umano e della mente fosse essenziale per comprendere il funzionamento del mondo naturale.
Nel suo trattato De subtilitate, analizzò le sottili connessioni tra fenomeni fisici, psichici e cosmici, sottolineando l’importanza dell’interdipendenza tra macrocosmo e microcosmo. La sua indagine non si limita agli aspetti materiali, ma abbraccia anche il mondo spirituale, poiché per lui la vera conoscenza richiede una sintesi tra scienza e metafisica.
L’ideale dell’uomo universale in Cardano non si riduce a una mera celebrazione dell’erudizione enciclopedica, ma rappresenta un invito a vagliare le infinite possibilità dell’intelletto umano. Egli riconosce, tuttavia, i limiti intrinseci della conoscenza umana, rimarcando come la ricerca della verità sia un processo continuo e inesauribile. La sua visione dell’uomo universale, pur profondamente radicata nel contesto rinascimentale, conserva una sorprendente attualità, richiamando l’importanza dell’interdisciplinarità e del dialogo tra scienza, filosofia e arte. Gerolamo Cardano ci lascia dunque un esempio di come l’uomo possa abbracciare la complessità del reale senza rinunciare alla propria umanità, diventando un ponte tra il mondo materiale e quello metafisico. La sua figura resta uno dei simboli più alti dell’ideale rinascimentale di armonia tra sapere e vita, tra scienza e spirito.

 

 

 

 

 

Vittoria Colonna, il volto femminile della poesia italiana del Cinquecento

 

di

Alessia Sanzogni

 

 

Ancora oggi, nei tanto democratici ed evoluti anni Duemila, parlare di una celebre poetessa e intellettuale italiana suonerebbe un tantino strano. Immaginate di parlarne facendo riferimento a una donna vissuta in pieno Cinquecento. Considerando che il numero delle autrici italiane di un certo calibro vissute negli ultimi secoli non supera le poche decine, il fatto ha quasi dello straordinario…

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Vittoria Colonna (1490 – 1547)

 

 

Un cortocircuito filosofico che alimenta la guerra

 

di

Gabriele Zuppa

 

 

Ci sono delle categorie, delle questioni fondamentali che stanno alla base di ogni discorso, l’ignoranza delle quali porta a degli errori che non sono legati alla situazione empirica particolare, ma a qualsiasi situazione – all’analisi stessa delle situazioni possibili…

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Leopardi racconta la politica

 

di

Valentina Gaspardo

 

 

Abbracciando la narrazione che vuole Leopardi pessimista storico e cosmico, siamo dimentichi della fondazione di quel pessimismo sulla percezione delle contraddizioni sociali e filosofiche che contraddistinguono il suo (e il nostro) tempo. Ignoriamo in misura ancor più grande che la sua attività, con un ottimismo uguale e contrario, è stata spesa nel tentativo di riacciuffare quel legame con «la virtù e la natura», che, con la civiltà, sono «sparit[e] dal mondo» (Zib, 608)…

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Giacomo Leopardi (1798–1837)