Archivi giornalieri: 9 Luglio 2024

America Latina: democrazia, populismo e criminalità

di Giorgio Malfatti di Monte Tretto

 

 

Recensione di Riccardo Piroddi

 

 

 

America Latina: democrazia, populismo e criminalità, di Giorgio Malfatti di Monte Tretto (Eurilink University Press, 2024), ambasciatore e docente universitario, presenta una panoramica esaustiva delle dinamiche politiche, sociali ed economiche dell’America Latina. Il libro si distingue per un’approfondita analisi storica e contemporanea della regione, ponendo l’accento su temi cruciali quali, appunto, la democrazia, il populismo e la criminalità.
Il volume è diviso in due parti principali: la prima si concentra sull’analisi generale dell’America Latina, mentre la seconda consegna una sintesi dettagliata dei singoli Paesi della regione.
L’Autore principia dalla composizione etnica dell’America Latina, evidenziando la complessità e la diversità delle sue popolazioni. Viene tracciata una linea temporale che parte dalle origini indigene, passando per la colonizzazione europea, fino ad arrivare all’attuale combinazione etnica variegata.
Sono poi descritti il passaggio dal colonialismo all’indipendenza, le guerre di indipendenza e le figure chiave come Simón Bolívar e José de San Martín. Viene altresì evidenziato come la transizione abbia lasciato in eredità strutture sociali ed economiche fragili e disuguaglianze persistenti, anche a causa del ruolo predominante dei militari nelle politiche post-indipendenza, un fenomeno che ha contribuito all’instabilità generalizzata e alla formazione di governi autoritari. Viene anche mostrata l’influenza della Chiesa Cattolica nella storia della regione, dalla colonizzazione fino ai tempi moderni, sottolineando il suo ruolo nel mantenimento dell’ordine sociale e nella politica. L’Autore dipinge un quadro dell’America Latina contemporanea discutendo le problematiche attuali, come la disuguaglianza, la corruzione e la violenza, e fornendo una panoramica delle principali organizzazioni criminali che operano nella regione, il loro impatto sulla società e l’economia e le strategie di contrasto adottate dai governi locali.
La seconda parte del libro, invece, si concentra sull’indagine approfondita dei singoli Paesi, con l’esame della loro storia, della politica, dell’economia e le specifiche sfide che ciascuno deve affrontare. Tra i Paesi trattati vi sono Messico, America Centrale (inclusi Honduras, Guatemala, El Salvador, Belize, Costa Rica, Nicaragua, e Panama), i Caraibi (Cuba, Haiti, Repubblica Dominicana, Giamaica, e i territori d’oltremare della Francia), Colombia, Venezuela, Ecuador, Perù, Bolivia, Paraguay, Brasile, Argentina, Uruguay e Cile.
Il volume fornisce una dettagliata analisi storica e contemporanea dell’America Latina. L’Autore, infatti, collega gli eventi passati con le condizioni politiche, sociali ed economiche attuali, offrendo una prospettiva di lungo periodo sulle dinamiche che hanno plasmato l’America Latina.
Dovuta attenzione è data anche alle dinamiche politiche correnti, con un particolare focus sui temi della democrazia e del populismo. Malfatti analizza come questi fenomeni siano evoluti nel tempo, influenzando i sistemi di governo e la stabilità politica dei vari Paesi.
Scopo precipuo del libro è indagare il fenomeno del populismo in America Latina. L’Autore dimostra come questo sia emerso quale risposta alle disuguaglianze sociali e alle crisi economiche e come abbia condizionato la politica regionale. Vengono presentati i casi di vari leader populisti e i loro impatti sulle società latinoamericane.
Un altro obiettivo del volume è lo studio della criminalità organizzata nella regione. Vi è infatti esposta una panoramica delle principali organizzazioni criminali, i loro modus operandi e il loro impatto sulla stabilità sociale ed economica. Viene altresì analizzato il legame tra criminalità organizzata e politica e come questo influisca sullo sviluppo della regione.
Ampio risalto è dato anche all’analisi delle relazioni internazionali dell’America Latina, con un particolare focus sul rapporto con gli Stati Uniti e come questo abbia influenzato le dinamiche politiche ed economiche locali. L’Autore mostra pure il ruolo di altre potenze globali e le loro interazioni con i Paesi latinoamericani.
Anche le questioni socio-economiche che affliggono l’America Latina, come la povertà, le disuguaglianze sociali e la distribuzione del reddito, sono vagliate, in particolare, l’impatto delle politiche economiche neoliberiste e assistenzialiste e come queste abbiano influenzato il benessere delle popolazioni locali.
L’opera si distingue per il suo approccio esaustivo e critico, offrendo ai lettori una visione completa e informata delle problematiche storiche e contemporanee della regione. È un testo fondamentale per chiunque desideri comprendere le complesse dinamiche che caratterizzano l’America Latina perché, con la sua ricchezza di dettagli storici e analisi approfondite, consegna una visione completa e critica delle problematiche attuali della regione.

 

 

 

Matilde di Canossa

Regina senza corona, donna straordinaria
in un mondo dominato dagli uomini

 

 

 

Nel cuore dell’Italia medievale, un’epoca di castelli, cavalieri e guerre, ecco la breve storia di una delle figure più affascinanti del Medioevo: Matilde di Canossa, una donna che seppe imporsi in un mondo dominato dagli uomini.
Nata nel 1046, Matilde apparteneva a una delle famiglie più potenti del suo tempo. Era l’erede di vasti territori, che si estendevano dall’Emilia fino alla Toscana. Ma non era solo una ricca signora feudale: era una stratega, una diplomatica e una guerriera.
Le vicende di Matilde si concentrano su un evento particolare, che ha segnato la storia d’Europa: l’episodio di Canossa, nel 1077. Ma, prima, chi era davvero Matilde? Figlia del marchese Bonifacio di Canossa e di Beatrice di Lorena, crebbe in un ambiente di potere e politica, imparando l’arte della diplomazia fin da giovane. All’età di soli 9 anni, dopo l’assassinio del padre e la morte prematura del fratello maggiore, ereditò un vasto patrimonio. Da quel momento, sotto la guida della madre, iniziò a gestire i suoi possedimenti con astuzia e determinazione.
Nel 1076, l’Europa era scossa da una lotta di potere epocale tra il Papato e l’Impero. Da un lato, papa Gregorio VII cercava di affermare l’indipendenza della Chiesa dal potere secolare; dall’altro, l’imperatore Enrico IV era deciso a mantenere il controllo sui vescovi e le loro terre. Matilde, fervente sostenitrice della riforma gregoriana, si trovò nel mezzo di questa disputa.

Dopo essere stato scomunicato dal papa, Enrico IV era in una situazione disperata. Decise, quindi, di intraprendere un pellegrinaggio penitenziale per chiedere perdono al pontefice. Nel gennaio del 1077, giunse al castello di Canossa, residenza di Matilde, dove papa Gregorio VII aveva trovato rifugio. Era un inverno rigido e l’imperatore, con abiti da penitente e piedi nudi, attese tre giorni e tre notti fuori dal castello, nel freddo gelido, prima di essere ricevuto.
Finalmente, il 28 gennaio, Enrico fu ammesso alla presenza del papa e ottenne il perdono. Gregorio VII gli revocò la scomunica, permettendogli di rientrare in grazia della Chiesa. Questo evento, noto come l’umiliazione di Canossa, dimostrò il potere della Chiesa sulla politica europea e segnò un punto di svolta nelle relazioni tra impero e papato.
Matilde continuò a governare i suoi territori con saggezza e forza, sostenendo il papa nelle sue lotte contro l’impero e promuovendo la riforma della Chiesa. La sua capacità di navigare tra le complesse dinamiche politiche del suo tempo la rese una delle figure più importanti del Medioevo.
Matilde morì nel 1115, ma la sua leggenda vive ancora. La sua abilità nel combinare diplomazia e forza la rende, tuttora, un’icona di leadership e determinazione. Una vera e propria regina senza corona, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia d’Italia e d’Europa.