L’Italia ricostruita

 

 

Recensione de

L’idea di ricostruzione. Gli anni della prepolitica 1941-1945
di Stefano Baietti

 

di Riccardo Piroddi

 

 

L’idea di ricostruzione. Gli anni della prepolitica 1941-1945 – L’impegno di Alcide De Gasperi e Sergio Paronetto per la costruzione della nuova democrazia italiana e la formazione politica dei cattolici”, opera in quattro volumi (2230 pp.) di Stefano Baietti, pubblicata, nel marzo 2024, per i tipi di Eurilink University Press, costituisce una approfondita ricerca, a livelli molteplici, su quella fase cruciale della storia d’Italia, caratterizzata da un intenso lavoro preparatorio, che gettò le basi per la nascita della Repubblica Italiana. Tale periodo, detto della “prepolitica”, coprì gli anni dal 1941 al 1945, di cui furono protagonisti Alcide De Gasperi e Sergio Paronetto, e il loro fondamentale ruolo nel definire i contorni ideologici e programmatici che avrebbero ispirato la successiva azione politica e governativa nell’Italia post-bellica. Il concetto di prepolitica contemplava l’idea che, prima dell’azione politica concreta, dovesse esserci uno stadio di riflessione profonda sui valori, sugli ideali e sugli obiettivi comuni che si prospettasse di raggiungere, e si rivelò centrale nella teoresi di Paronetto e influente nelle strategie politiche di De Gasperi, una sorta di “maieutica” politica, che preparasse il terreno affinché l’azione politica fosse poi realmente efficace e tendente al bene comune.
Il pensiero di Paronetto e di De Gasperi poneva al centro la persona umana, con i suoi diritti inalienabili, e l’importanza della comunità come spazio di relazione e solidarietà. Questo approccio filosofico alla politica si proponeva di superare le divisioni e le contrapposizioni, promuovendo una società più equa e inclusiva. Sergio Paronetto, con il suo acume intellettuale, delineò i principi di una scienza prepolitica che avrebbe influenzato profondamente il susseguente corso della politica italiana. La sua capacità di anticipare temi come l’integrazione europea, il ruolo dello Stato nell’economia e l’importanza della giustizia sociale lo resero una figura profetica. Alcide De Gasperi, statista e uomo politico di straordinaria lungimiranza, fu in grado di trasformare i principi della prepolitica in un progetto politico concreto. La sua leadership, nel difficile contesto nazionale e sovranazionale del secondo dopoguerra, contribuì a stabilire le fondamenta della Repubblica Italiana come una democrazia solida, orientata verso l’integrazione internazionale e il progresso economico-sociale.
L’impegno e l’azione di De Gasperi e Paronetto rappresentarono un richiamo all’importanza dell’integrità morale e del servizio nella vita politica, tanto che la loro eredità, ancora oggi, spinge a considerare la politica non solo quale mezzo per la gestione del potere, ma un vero e proprio strumento di promozione del progresso umano, basato sui valori di libertà e solidarietà. In un’epoca di crescenti sfide globali e di polarizzazione politica, il loro esempio rimane una bussola per indirizzare la pratica politica verso il benessere collettivo, ricordando che il futuro di una nazione si costruisce sulla base di principi etici solidi e di un impegno intransigente per la giustizia e per la pace.
L’Autore, pertanto, attraverso una dettagliata analisi storica e della temperie culturale di quel tempo, traccia il processo di elaborazione di una nuova visione politica, economica e sociale per l’Italia, segnata dagli eventi della Seconda guerra mondiale e dall’occupazione nazifascista. In tali frangenti, De Gasperi e Paronetto lavorarono per forgiare una concezione di democrazia che includesse una forte componente sociale e cristiana, contribuendo, tra l’altro, a modellare il soggetto politico che sarebbe diventato il partito della Democrazia Cristiana e a influenzare significativamente la futura Costituzione italiana.
L’opera approfondisce altresì gli apporti di altre personalità e movimenti, coinvolti in quel processo di trasformazione, delineando la rete di relazioni, le discussioni intellettuali e i dibattiti che caratterizzarono momenti di intensa attività prepolitica, non limitandosi alla sola dimensione politica e ideologica, ma esplorando pure gli aspetti economici, sociali e culturali, ed evidenziando l’interconnessione tra codesti diversi piani nella costruzione del nuovo Stato italiano. I quattro volumi pongono inoltre in luce l’importanza della collaborazione e del dialogo tra le diverse correnti di pensiero dei cattolici, dei socialisti, dei liberali e dei comunisti, nel tentativo di superare le divisioni preesistenti e costruire, così, un progetto comune di nazione.
L’Autore marca anche una rappresentazione molto particolareggiata dei rapporti tra De Gasperi, Paronetto e la Chiesa Cattolica, rilevando come questi abbiano condizionato la formazione della nuova democrazia italiana e la politica dei cattolici nel secondo dopoguerra. De Gasperi e Paronetto, pur mantenendo una certa autonomia intellettuale, erano profondamente legati alle posizioni della Chiesa e ai suoi insegnamenti sociali, su tutti, quelli espressi nelle encicliche di Pio XII, che affrontavano questioni di pace, giustizia e diritti umani. Papa Pacelli, con la sua attenzione ai problemi del tempo e l’apertura verso tematiche sociali ed economiche, divenne punto di riferimento morale e spirituale per l’orientamento intellettuale di Paronetto e per l’azione politica di De Gasperi e. La Dottrina Sociale della Chiesa, inoltre, giocò un ruolo fondamentale nel direzionare la teoria e la prassi politica dei due. Entrambi erano profondamente influenzati dai principi di solidarietà, bene comune e dignità della persona. Tali idee, al centro dell’insegnamento cattolico, li guidarono nel cercare soluzioni ai problemi sociali ed economici dell’Italia del secondo dopoguerra, promuovendo riforme che miravano alla giustizia sociale e al miglioramento delle condizioni di vita del popolo italiano. Il rapporto tra De Gasperi e la Chiesa Cattolica, però, non fu privo di tensioni e sfide. Lo statista, pur essendo un cattolico devoto, sosteneva una visione aperta e inclusiva della politica, cercando di costruire ponti con le altre forze politiche e sociali, anche al di fuori dell’ambito cattolico. Ciò, talvolta, lo pose in contrasto con settori più conservatori della Chiesa, ma la sua capacità di bilanciare i convincimenti cattolici con le esigenze della politica democratica e pluralista fu sostanziale per la stabilità e la crescita dell’Italia post-bellica. Paronetto, invece, pur essendo meno esposto pubblicamente rispetto a De Gasperi, operò influentemente dietro le quinte, contribuendo a definire l’approccio cattolico alla politica e all’economia. I suoi principi erano profondamente radicati nella fede cattolica e nella convinzione che la sua morale dovesse condizionare la vita pubblica e le decisioni economiche. I rapporti tra De Gasperi, Paronetto e la Chiesa Cattolica rivelarono la complessità e la profondità del loro impegno per un’Italia democratica, radicata nei valori cristiani ma aperta al dialogo e alla collaborazione con tutte le componenti della società, dimostrando l’importanza di una prassi politica che sapesse integrare fede e ragione, valori etici e pragmatismo politico, nel continuo sforzo di costruire una società più giusta e solidale.
L’Autore, lungo tutte le pagine del suo imponente lavoro, riesce a trasformare la narrazione storica in un racconto avvincente, dove i protagonisti, il loro pensiero e le loro azioni sono presentati con una vivacità che cattura l’attenzione del lettore. Questo criterio narrativo rende la lettura stimolante, persino quando si affrontano concetti complessi, dettagli storici o i documenti riportati soprattutto nel terzo volume. La capacità di approfondire gli argomenti, analizzando le implicazioni storiche e filosofiche delle azioni di Paronetto e De Gasperi, arricchisce significativamente il testo, offrendo un quadro olistico degli anni della prepolitica. La scrittura evoca un senso di empatia e prossimità con i due protagonisti, tratteggiandone le personalità, le speranze e le sfide, e muovendo il lettore ad avvicinarvisi emotivamente, per comprenderne non solo le idee ma anche il contesto umano e personale in cui queste si svilupparono. La capacità dell’Autore di combinare il rigore analitico con una esposizione largamente accessibile, consegna un’opera che è, al tempo stesso, una fonte di conoscenza e un invito alla riflessione sulle radici e sui valori della democrazia italiana. La sua scrittura diventa, così, un ponte tra passato e presente, invitando a meditate considerazioni sul significato dell’impegno politico e civile nella costruzione del futuro.

 

 

 

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