Quando penso a Gary Brooker (oggi avrebbe compiuto 79 anni), mi tornano in mente le note di A Whiter Shade of Pale diffuse nell’aria come un sussurro di tempi lontani. Era il 1967, un’epoca di rivoluzione culturale e musicale, e lui, con la sua voce unica e il suo tocco inconfondibile al piano, riuscì a catturare l’essenza di quell’era in una canzone.
Brooker non è stato solo un cantante e un pianista straordinario; è stato un narratore musicale, capace di trasportare gli ascoltatori in mondi di emozioni profonde. La sua carriera con i Procol Harum ha segnato un capitolo imprescindibile nella storia del rock. Con album come Shine on Brightly e Grand Hotel, ha dimostrato una versatilità e una profondità che pochi artisti riescono a raggiungere. La sua capacità di fondere elementi di musica classica con il rock è stata rivoluzionaria, creando un sound unico e inconfondibile.
La tecnica musicale di Brooker era altrettanto straordinaria. Al piano, le sue dita danzavano con grazia e precisione, creando melodie complesse e suggestive. Non si trattava solo di abilità tecnica; ogni nota sembrava portare con sé un pezzo della sua anima. La sua formazione classica si fondeva armoniosamente con le influenze del blues e del rock, dando vita a brani che sono vere e proprie opere d’arte.
Lo stile di Brooker era intriso di una dolce malinconia, un sentimento che traspariva in ogni esibizione. La sua voce, profonda e vellutata, era capace di trasmettere un ventaglio di emozioni, dalla gioia alla tristezza, con una sincerità disarmante. Ascoltandolo, era impossibile non essere toccati dalla sua musica, che sembrava parlare direttamente al cuore.
Anche se Gary Brooker, due anni fa, ci ha lasciati, la sua musica continua a vivere, un ricordo soave e nostalgico di un artista che ha saputo catturare l’essenza dell’anima umana. Ogni volta che ascoltiamo una delle sue canzoni è come se lui ci prendesse per mano e ci portasse in un viaggio attraverso i ricordi, le emozioni e i sogni.
Gary Brooker non era solo un musicista; era un poeta sonoro, un artista che ha saputo trasformare le note in emozioni palpabili. Il suo lascito musicale seguiterà a risuonare nei cuori di chi lo ha amato e di chi continuerà a scoprirlo, un testamento eterno del potere della musica.
P.s.: quando toccherà a me, è sulle note della sua A Whiter Shade of Pale che vorrò essere salutato!
What an awesome eulogy to Gary Brooker. I too miss his voice and you encapsulated every bit of the wonderful musician that Gary was. Thank you!