Recensione di Carmela Puntillo
Un libro uscito qualche anno fa e che vale la pena leggere è La memoria e la vita, di Serena Elisabetta Dal Mas, Primiceri Editore, 2020. L’autrice, nativa di Belluno ma che per anni ha insegnato Italiano e Latino al Liceo Scientifico Messedaglia di Verona, ha rievocato, attraverso le vicende familiari, sue fino all’età di tredici anni ma soprattutto dei suoi genitori, i momenti salienti delle loro vite, inserendoli e mirabilmente incorniciandoli nella storia d’Italia, dalla Prima guerra mondiale al boom economico degli anni ’50-’60. I fatti obiettivi si intersecano con le considerazioni personali della scrittrice, veri e propri momenti di espressione, di meditazione e di sentimenti che danno un aspetto più vivo, più umanizzato al realismo talora crudo (le guerre, le disgrazie familiari) degli avvenimenti. Possiamo così “far capolino”, tra le righe, nella Prima guerra mondiale, con i prigionieri russi nel campo di Belluno e la fame che tanagliava soprattutto le famiglie con bimbi; nelle guerre di Etiopia, di Grecia-Albania, nella Seconda guerra mondiale, con la durezza e la spietatezza che le hanno caratterizzate, ma anche con le diversità ambientali ed etniche che stimolavano curiosità e davano vita a nuove conoscenze (il paesaggio di Etiopia, i ras, le donne nei costumi tipici); nel boom economico degli anni ’50, con le città industrializzate (Padova) e tutti i servizi che offrivano. Questi avvenimenti sono resi vivi dalle emozioni della scrittrice (il padre che portava da mangiare ai prigionieri russi, che faceva visita a una signora francese durante la Seconda guerra mondiale, la vita nella casa di Belluno dove ci si raccoglieva intorno al caminetto, il trasferimento a Padova con i suoi negozi di lusso, la festa di San Marco a Venezia e la distribuzione delle rose per le strade, il talento artistico della madre) che raccontano momenti della nostra storia con il rimpianto per un mondo che, pur in difficoltà, difficile da vivere, era ricco di valori umani. Un’opera, quindi, che sposa in maniera rigorosa e nello stesso tempo piacevole, la storia obiettiva, personale e nazionale, con la storia soggettiva dei sentimenti e delle emozioni, il tutto reso gradevole dalla grafica che riporta i commenti dell’autrice in corsivo, inquadrati in cartigli, e dalle illustrazioni, le foto dell’album di famiglia. Una lettura appassionante che vale la pena gustare.