IL BLOG PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE IDEE E PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA
Weltanschauung
Molti miei contatti trovano disarmanti certe mie affermazioni, una certa mia weltanschauung, le evoluzioni stesse dei miei processi mentali. “Sei irritante”, mi dicono. Più di una persona. Rispondo. Nella mia vita – e certamente non solo nei social – ho operato una precisa scelta etica. Essere libero di esprimere le mie idee, senza bavagli, nella piena e selvaggia anarchia del mio pensare. Le parole esistono per essere pronunciate. La gente che mi imputa un’autoreferenzialità tracimante in realtà non sa né leggermi, né interpretarmi. Chi mi apprezza veramente infatti va oltre la mia persona fisica, supera i confini corporei (o incorporei) per sposare la mia riflessione esistenziale ed esistenzialista. Solo chi mi sa leggere veramente comprende che trascendo sempre il mio mero privato e parlo unicamente delle cose universali. Da sempre. Limpide o lerce che siano. Per me non c’è differenza tra un panegirico sul pompino e una proposizione sulla morte. Purché si usino le parole adatte. E non mi importa che le persone ci rimangano male. Io quando scrivo non mi preoccupo di chi resta, né di chi se ne andrà. Uno scrittore ha un compito da assolvere. Cercare la verità. A costo di perdere tutto. Altrimenti è solo Facebook, solo brusio, solo autobus, balcone, bar, pub. Altrimenti è tv. E a me invece interessa scendere nei pozzi. Nei pozzi bui dell’umanità. Piace? Non piace? E c’è forse un motivo per cui una persona che ha scelto di scrivere dovrebbe poi sopportare anche questo dilemma?