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Ragazzini
I ragazzini hanno il broncio dei bulli. Fumano insieme passandosi l’accendino come fosse un coltello. Il mento in avanti, la fronte bassa, parlano brevi fissando la strada. Aprono Millenniun, cioè il libro di storia che i genitori gli hanno dovuto comprare un mese fa. Siccome oggi hanno il compito in classe fotografano le pagine sulla Controriforma direttamente col cellulare. Dopo ingrandiranno gli scatti. Dopo copieranno. E quindi andranno avanti. Scrollando le spalle. Attraverso gli anni. Fino a trovare uno straccio di lavoro e una donna disposta a ospitarli nella propria fica e a dargli dei figli. Quei figli che dopo di loro faranno nuove foto a nuovi libri di storia, forse alle pagine sull’Isis. E poi copieranno, prenderanno la sufficienza e andranno avanti. Scrollando le spalle. Lasciandosi dietro uno sciame lungo di sconfitte o magari pure di grandi traguardi, ripensando ai giorni delle loro sigarette, ai giorni delle mie sigarette. Ai soli giorni larghi e onesti in cui tutti noi fumammo pur qualcosa senza per questo avere i sensi di colpa.