Archivi autore: Riccardo Piroddi

Modelli della grecità in Shiller e Hegel

 

di

Cinzia Ferrini

 

 

Scopo di questo contributo non è di mettere in rapporto una visione poetica e una concezione  filosofica di uno specifico aspetto dell’antichità classica, ma di proporre su tale tema un confronto fra Schiller ed Hegel che si ponga su uno stesso piano teorico. Un simile intento richiede qualche parola preliminare sulla comune unità di misura che si intende proporre fra i due, e che sarebbe difficile stabilire se si assumesse l’ipotesi che Schiller fosse stato un poeta che indulgeva nel vezzo di filosofeggiare… 

Continua a leggere l’articolo

 

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831)

 

 

 

Cosa rimane dell’anima

 

di

Antonio Martini

 

 

Nel Fedone di Platone, tra i vari concetti presi in esame, c’è quello di anima. Per chi non si occupa di filosofia questo termine potrebbe risultare obsoleto o mistico, in quanto nella nostra società non viene più usato, se non in alcune religioni. Ma perché non si parla più di anima e da che altra idea è stata rimpiazzata?

Continua a leggere l’articolo

Platone (428/427 a.C.–348/347 a.C.)

 

 

 

 

Il triste Dio dei moderni

 

di

Valentina Gaspardo

 

 

Solo in apparenza il moderno ha dismesso le vesti del credente. Il suo dio è il più crudele mai esistito; la sua filosofia la più distruttiva di sempre. La religiosità odierna produce i suoi dogmi, benché invisibili agli occhi positivisti e nichilisti dell’innovazione tecnologica e del self-made man…  

Continua a leggere l’articolo

 

 

 

 

Come stranieri a noi stessi: tra dimensione fenomenica
e tensione all’ulteriorità.
Note su ontologia e politica in Kant

 

di

Lucia Nocentini

 

 

Parlare di fenomenicità dell’ente pensante significa riconoscere che il soggetto può in definitiva riflettersi solamente nella cosalità, vale a dire indirettamente; ed è di conseguenza, intrinsecamente scisso, estraniato. In tal senso si può dire che si è come “stranieri a se stessi”; e lo si è tanto più allorché ci troviamo di fronte altri soggetti, che proprio in quanto “interiorità”, ci sfuggono dunque interamente e ai quali a nostra volta sfuggiamo…

Continua a leggere l’articolo

 

Immanuel Kant (1724-1804)

 

 

 

L’ambigua universalità dei diritti

 

di

Alessandra Algostino

 

 

Il manifesto dei diritti dell’uomo, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, muove dal «riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti uguali e inalienabili». Il concetto di “dignità” dell’uomo, da un lato, appare ormai oggetto di un riconoscimento millenario, e, dall’altro, rappresenta un principio, che, se pur espresso in modi differenti, è trasversale rispetto a varie culture…

Continua a leggere l’articolo

 

 

 

 

Lo spinozismo in Goethe e Hölderlin

 

di

Alessandro Sangalli

 

 

Nella prima metà degli anni ‘80 del XVIII secolo, quando nelle sue lettere Sulla dottrina di Spinoza Friedrich Heinrich Jacobi comunicò a Moses Mendelssohn – e a tutto il mondo culturale tedesco – che Lessing, poco prima di morire, gli avrebbe confidato di condividere le posizioni panteistiche del filosofo olandese, lo scalpore suscitato andò forse al di là delle intenzioni originali dello stesso Jacobi. Se il suo obiettivo era stato infatti quello di denunciare il panteismo spinoziano e il pericolo costituito dall’ateismo in esso nascosto…

Continua a leggere l’articolo

 

Baruch Spinoza (1632-1677)