Autostop

 

 

Credo che alla fine vorrei provare a stare con qualcuno non propriamente per un mio bisogno intrinseco, quanto per la frustrazione che produce in me l’osservazione della vita di coppia degli altri, la loro apparente felicità. Ci pensavo sabato sera. Al compleanno di Mauro. Tralasciando che tutti loro abbiano figli, al solito ero l’unico non accompagnato. Mi sarebbe piaciuto sfoggiare qualcuno, ecco. Sentirmi loro pari. Uguale. Ma come, pur avendo preso la patente, di fatto non guido, così tutto sommato anche quella di un legame stabile è una macchina che alla lunga non saprei portare. Se provo a salirci, se metto in moto, dico, e mi allontano, poi inevitabilmente sbando e invado la corsia opposta e allora, ecco, allora, no, allora meglio scendere, proseguire a piedi. Per conto mio. Oppure, come sempre, fare l’autostop.

Patrick Gentile

 

Autostop

 

 

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