Archivi categoria: Arte

L’arte che rende sacro l’ordinario

 

di

Antonio Martini

 

 

Avendo nell’umano il nuovo sacro, l’arte, e in particolare la poesia, sembrano destinate a occuparsi dell’ordinario. Come possono farlo, senza cadere nel prosaico? Quali difficoltà presenta, almeno da un punto di vista hegeliano, questo compito?

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Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770–1831)

 

 

 

 

 

Massimo Cacciari. Fine dell’arte
La perdita del valore cultuale dell’opera

 

da

raicultura.it

 

 

Massimo Cacciari espone i punti fondamentali della lezione magistrale La fine dell’arte, tenuta al Festival della Filosofia di Modena 2017 – Le forme del creare.
L’idea della morte dell’arte, attribuita a Hegel, è stata  equivocata in infiniti modi. Hegel, in realtà, non parla mai propriamente di fine dell’arte, ma dell’ingresso in un’epoca in cui la rappresentazione artistica si fa così pregna di elementi concettuali da perdere ogni immediatezza…

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Massimo Cacciari (1944 -)

 

 

 

Edward Hopper: l’artista oltre le opere

 

di

Dalila Ippolito

 

 

Edward Hopper è un artista inclassificabile. Per quanto interprete e maggior esponente del Realismo americano, i suoi dipinti sono atemporali rappresentazioni dell’animo umano e delle domande che pendono quotidianamente sulla nostra esistenza…

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Edward Hopper, Autoritratto
1930 Whitney Museum of American Art, New York

 

 

 

 

Artemisia Gentileschi ci insegna che la vita richiede tenacia, forza di volontà e capacità di reagire

 

 

di

Giulia Frigerio

 

 

Attraverso l’arte oggi si può esprimere la nostra voce più segreta, quella che spesso non trova spazio nella quotidianità, ci permette e promette di lasciare una traccia eterna della nostra storia, di ciò che siamo e cosa la vita ci ha insegnato. Nella pittura del Seicento si inizia a manifestare questo spiraglio di soggettività, al contrario dei movimenti artistici precedenti in cui regnavano il classicismo, le regole, la bellezza fatta di proporzioni e canoni. L’arte, ed in particolare la pittura, in questo periodo è fatta di luci e di ombre, proprio come la vita di Artemisia Gentileschi…

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Simon Vouet, “Ritratto di Artemisia Gentileschi”
(1623 circa; olio su tela, Pisa, Palazzo Blu)

 

 

 

Jackson Pollock: arte come movimento, energia e altre forze interiori

 

 

di

Laura Corchia

 

Intemperante e scostante, Jackson Pollock è il maggior esponente dell’Action Painting, che potremmo tradurre come “pittura d’azione”. La sua vita sregolata, stroncata da un incidente d’auto, si riallaccia a quella degli artisti bohémien della belle époque o dei primi anni del Novecento…

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Jackson Pollock (1912-1956) al lavoro nel suo studio

 

 

 

Incidere la conoscenza: Albrecht Dürer, Rinascimento alla tedesca

 

di

Andrea Dusio

 

 

All’inizio ti senti mancare il terreno sotto i piedi: Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia, la mostra che il Palazzo Palazzo Reale di Milano ha ospitato dal 21 febbraio al 24 giugno 2018, proietta direttamente nel pieno della vita dell’artista tedesco, all’anno 1504, quello del suo viaggio documentato in Italia…

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Albrecht Dürer (1471 – 1528)

 

Melancholia I (1514)
Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe

 

 

 

L’arte sublima la malattia. Un medico anti-Covid analizza alcuni capolavori dell’arte per cercare le patologie

 

di

Silvia Mazza

 

Michelangelo, Raffaello, Antonello da Messina, Botticelli sono alcuni dei “pazienti” sottoposti alla diagnosi di un medico specialista, in prima linea nell’emergenza da Covid-19.

Se l’arte è anche catarsi della sofferenza, conforto dell’anima oltre che diletto per gli occhi, in questo nostro tempo di malattia e morte siamo andati in cerca di esempi di opere d’arte in cui la patologia, sublimata, ha cessato di coniugarsi con il dolore. La malattia diventa elemento che partecipa di un esito squisitamente armonico, e perciò classicamente “bello”, 

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Michelangelo Buonarroti, Giudizio universale (1536-1541)
Cappella Sistina, Roma

 

Antonello da Messina, Annunciata (1476 circa)
Palermo, Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis

 

 

 

Luisa Casati: vivere come un’opera d’arte

 

di

Chiara Caputo

 

Certe donne rifuggono con ogni mezzo dagli schemi di un’esistenza banale e riescono nell’arduo compito di forgiare la propria vita secondo i propri parametri e la propria personale gerarchia di valori: la marchesa Casati è stata una figura quasi mitologica, ribelle ad ogni diktat, anticonformista ed iconica…

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Luisa Casati in uno scatto realizzato dal barone Adolf De Meyer, 1913

 

Giovanni Boldini, “Ritratto di Luisa Casati con levriero”, 1914

 

 

 

Giotto, Stil Novo a colori

 

da

ilgiornaledivicenza.it

 

 

Non vi sono cieli azzurri a Milano. Prevale l’oro, nella pur bellissima mostra allestita a Palazzo Reale, dedicata a Giotto, negli stessi spazi dove negli anni finali della sua vita (attorno al 1335-36) l’artista eseguì per Azzone Visconti una serie di dipinti murali oggi purtroppo perduti. Mostra pensata per accompagnare le settimane conclusive dell’Expo ma, a differenza di altre, studiate per trovare collegamenti diretti coi temi della nutrizione e dell’alimentazione… 

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Giotto di Bondone (1267-1337)

 

 

Le modelle, le compagne, gli amori di Modigliani

 

di

Laura Corchia

 

Modigliani amava le donne. Le amava molto, in modo fervido e passionale e aveva uno spasmodico bisogno di dipingerle per possederne, per così dire, l’anima. Gilberte, Maud, Thora, Elvire, Margherita, Marie, Lucienne, Gaby. Per non parlare di Beatrice Hastings e di Jeanne Hébuterne…

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Amedeo Modigliani, “Nudo disteso di schiena”, 1917