Ogni artista, durante il suo percorso, crea già Arte nel momento in cui avvia un processo di riflessione su se stesso e l’Arte in sé. E così è accaduto con la Pittura a Carlo Carrà (Quargnento, Alessandria, 11 febbraio 1881 – Milano, 13 aprile 1966). La sua formazione fu innanzitutto inusuale: cominciò a lavorare a 12 anni come imbianchino in una bottega del suo paese…
Simonetta Cattaneo Vespucci (Genova, 28 gennaio (?) 1453 – Firenze, 26 aprile 1476) fu una nobildonna del Rinascimento, amata da Giuliano de’ Medici, il fratello minore di Lorenzo il Magnifico. Ritenuta dai suoi contemporanei come una delle più belle donne viventi, emblema di grazia e bellezza, fu musa di diversi pittori.
È quasi incredibile pensare che Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 – Roma, 1680), quando si accingeva a realizzare uno dei suoi più celebrati capolavori, il Ratto di Proserpina, aveva soltanto ventitré anni: eppure, nonostante la sua giovanissima età, era già uno scultore affermato, e aveva già avuto modo di lavorare per il potente mecenate che gli aveva commissionato il famosissimo gruppo della Galleria Borghese.
Più vecchio di lei, già calvo e tarchiato, il Vate non riuscì a sottrarsi al fascino di una donna che era “un’opera d’arte vivente”. Eccentrica, mondana e animatrice di sedute spiritiche, in un gioco di passione teneva sulle spine l’egocentrico poeta, lasciandolo solo al Vittoriale, in attesa di un languido cenno…
Una maglia bianca con un bambino a gattoni. Sotto, i jeans macchiati di vernice e le Nike Air Force. Sopra, il viso pallido con due macchie livide, i segni della malattia. Gli occhi piccoli, neri, dietro a spesse lenti rotonde. I capelli ricci e radi, lo sguardo fisso, quasi impaurito, e la bocca semiaperta…
È talmente bella che perfino il suo appena percettibile strabismo diviene una meravigliosa virtù. Simonetta Cattaneo Vespucci, la modella che Botticelli utilizzò per dipingere la Venere nella sua celeberrima tela. L’epitome universale della bellezza femminile. Il pittore fiorentino quattrocentesco ha così dimostrato al mondo che bellezza e delicatezza possono, anzi, devono essere sinonimi. (Un taglio di occhi così bello l’ho riscontrato, certamente per altre caratteristiche, soltanto nei volti femminili di Amedeo Modigliani!).
Nel suo magistrale testo “Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti” il Vasari, oltre a narrare nel dettaglio la formazione e le opere dei maggiori artisti, racconta brevi aneddoti di vita quotidiana davvero gustosi. Sandro Botticelli, riferisce il Vasari, era un tipo facile allo scherzo…
Ammirata, desiderata, studiata, simbolo di due Paesi – l’Italia che vorrebbe riportarla a casa, la Francia che le ha messo anche la divisa dei Blues dopo la vittoria ai Mondiali – la Gioconda di Leonardo, con il suo enigmatico sorriso, non ha smesso nei secoli di esercitare il proprio fascino. Qual è il mistero che si nasconde dietro la Monna Lisa? Secondo Mandeep R. Mehra, docente della Harvard Medical School, potrebbe essere…
Antonio Canova fece suo l’ideale di bellezza classica e fu in grado di farlo rivivere attraverso il marmo. Le sue sculture, caratterizzate dalla compostezza dei gesti, dall’eleganza armoniosa delle forme e da una estrema levigatezza del modellato sono famose in tutto il mondo. L’arte del Canova ebbe…
l punto di partenza è lo stesso: la “Madonna delle ombre”, affresco tra i più intriganti nella produzione dell’Angelico; immerso in una sorta di umore crepuscolare, dove le ombre si stirano lunghe sui muri candidi e le forme delle figure (i soliti santi addolciti del pittore) si torniscono con una forza plastica nuova, che prelude alle massicce sculture degli affreschi per papa Nicolò V in Vaticano.