Vi sarà capitato di fermarvi davanti ad una foresta, di quelle veramente massicce, fitte, dagli alberi ad alto fusto. Una di quelle che, solo a guardarla ti ci senti già perduto, travolto da un insolito e sconosciuto timore. Timore di quei bui accessi, dentro ai quali può nascondersi chissà chi o che…
Questo intervento è volto a tutti gli inattuali e a tutti coloro che sentono il problema della destinazione dei ministri del pensiero: musica, arte e poesia. Le mie riflessioni nascono dalla consapevole e necessaria solitudine essenziale, connessa ad ogni percorso di ricerca nell’arte, mentre la morsa del mondo della tecnica esaurisce e nasconde la spinta organica del sentimento panico…
L’espressione cancel culture, che sembra apparentemente derivare, non etimologicamente ma semanticamente, dal termine censura, si è caricata di diversi significati, che coinvolgono tanto la sfera politico-culturale quanto quella digitale. Eh sì. Oggi, infatti, non è più un mistero che molti dei vocaboli con i quali comunichiamo ogni giorno subiscano processi di risemantizzazione nelle piattaforme social…
Per la rubrica Verità e Storia, abbiamo qui con noi Paolo Borioni, Professore associato di storia delle istituzioni e delle dottrine politiche presso l’Università La Sapienza di Roma. I suoi interessi scientifici riguardano in particolar modo il socialismo europeo, il welfare state, la storia delle istituzioni e la storia nordica. Ha a lungo lavorato per la Fondazione Istituto Gramsci e la Fondazione Brodolini, occupandosi della collaborazione con i centri studi del socialismo europeo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Nordic welfare in ordoliberal europe: From welfare parity to social hierarchy? in The Relational Nordic Welfare State: Between Utopia and Ideology, a cura di Sakari Hänninen, (2019), Solo il re ha il potere delle armi (2008), Svezia (2005), P. Borioni, M.F. Christiansen, Danimarca (2015).
Quando pensiamo alla politica, è difficile associarla ad una scienza: non solo per l’immagine che ci offre la nostra politica attuale, ma per il concetto stesso di politica che ci è sempre stato presentato dal punto di vista filosofico. Questa visione non è quindi frutto di un processo accidentale, ma un’eredità della filosofia stessa e del modo con cui si è sempre inteso la politica. È la tradizione filosofica a far sì che il discorso si concentri altrove e non sullo statuto scientifico della politica…
I rivolgimenti a cui stiamo assistendo nel panorama mondiale iper-mediatizzato stanno cambiando rapidamente il nostro modo di concepire i vari ambiti dell’esistenza, tra i quali spicca sicuramente la politica come realtà catalizzatrice di tali trasformazioni. Su di essa – secondo l’appello ancora attuale della studiosa ebrea Hannah Arendt – si staglia l’ombra inquietante del totalitarismo, una presenza minacciosa (e latente) nel sistema di governo contemporaneo da non sottovalutare…
La forza simbolica è la grande malata del nostro tempo. Presa a martellate dalla filosofia, contaminata da un immaginario dominato dagli algoritmi, la sua perdita genera mostri, più ancora della perdita della ragione. Ecco la responsabilità di un pensiero antimetafisico che ci ha proiettati in uno spazio privo di senso…
Unequal exchange (scambio ineguale) è la sostanza dei rapporti economici – e, quindi, politici – che sussistono tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri del mondo. Un articolo di Jason Hickel, Dylan Sullivan e Huzaifa Zoomkawala, appena pubblicato, ha fatto il punto sulla questione e calcolato a quanto ammonta il saccheggio nel sistema mondiale globalizzato…
Rileggendo l’Apologia di Socrate mi è subito balzato all’occhio un aspetto curioso, ma che vorrei far vedere essere categoriale e necessario, della condanna del maestro di Atene. Le accuse che gli sono state rivolte sono simili a quelle che ancora oggi vengono addossate alla filosofia. Tale constatazione mi fa pensare che ci sia una sorte comune tra Socrate e la filosofia…
Il guaio, per chi vuole cambiare il mondo, è che anzitutto sembra indispensabile cambiare l’uomo: non ci salveremo disinteressandoci della politica, ma la politica non ci salverà se non estende il suo interesse all’uomo nella sua interezza. Avremo bisogno di un cambiamento antropologico, per dirla con Pasolini…