Archivi categoria: Filosofia

Una luce che brilla in luogo oscuro: Adriaan Koerbagh

 

di

Andrea Cimarelli

 

 

Molti sono i nodi ancora da sciogliere intorno a Adriaan Koerbagh, soprattutto per il suo rapporto con la filosofia dell’amico Spinoza. Nonostante i numerosi punti di contatto infatti, la riflessione koerbaghiana assume una piega più estrema rispetto a quella spinoziana e, sebbene possa indurci a considerarlo come un deciso anticipatore di quell’illuminismo...

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Adriaan Koerbagh (1633-1669)

 

 

 

 

 

Socrate, giustizia in atto

 

di

Eleonora Travanti

 

 

L’accusa di essere empio corruttore dei giovani determina la condanna di Socrate davanti al tribunale ateniese. L’accettazione serena della pena e l’obbedienza alla legge della città, fino alle sue estreme conseguenze, sono l’ultimo atto di un uomo che nel corso della sua vita ha sempre preferito subire ingiustizia piuttosto che commetterla…

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Shakespeare, un filosofo moderno dal cuore antico

 

di

Maurizio Morini

 

 

È venuto il tempo di aggiungere un nome nuovo nella storia della filosofia, quello di William Shakespeare. Da anni ormai si moltiplicano gli studi sul suo spessore filosofico. I grandi filosofi, da Shaftesbury a Voltaire, da Marx a Hegel, passando per Hume, Lessing, Freud fino ad arrivare a Wittgenstein, hanno spesso tratto dalle sue opere e dalle sue citazioni vera e propria linfa vitale per il loro pensiero…

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William Shakespeare (1564-1616)

 

 

 

 

Cristianesimo ed evoluzione

 

di

Riccardo Sasso

 

 

Il primo a dare una risposta alla domanda “si può essere credenti ed evoluzionisti?” fu Charles Darwin in persona. Lo scienziato inglese (agnostico), in una lettera indirizzata a sir John Fordyce nel 1879, così scrive: «Mi sembra assurdo dubitare che un uomo possa essere un ardente teista e altrettanto ardente evoluzionista»…

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Il Dio dell’arte e le nostre emozioni

 

di

Alberto Giuseppe Pilotto

 

 

Le teorie emozionali dell’arte assumono come premessa l’idea secondo cui l’arte sia l’ambito in cui l’artista indaga le emozioni umane in modo originale e poi le esprime in un’opera che trasmette queste emozioni da lui studiate con un linguaggio universale.  Le opere vengono quindi considerate dalle teorie emozionali come veri e propri veicoli di emozioni…

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Fèlix Vallotton, “Tramonto” (1913)

 

 

 

 

Capire Platone, per schierarsi e propiziare la pace

 

di

Gabriele Zuppa

 

 

Nell’ambito della prassi, della morale, errore è fare qualcosa che ci allontani dal nostro fine, obiettivo, bene. L’insegnante sbaglia se non ottiene un risultato possibile, un risultato che avrebbe potuto ottenere se fosse stato più accorto, se avesse avuto quella conoscenza che purtroppo non aveva nel momento in cui ha agito. Chi agisse senza errore, incarnerebbe, rappresenterebbe l’idea platonica, l’ideale dell’insegnante…

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Il dio dei liberali. Genesi e problemi della filosofia
del mercato

 

di

Valentina Gaspardo

 

 

Ispirato per certi aspetti dal filosofo Immanuel Kant (1724-1804), il futuro pensiero neoliberale – i cui primi esponenti si riunivano negli anni ’20 lungo la poderosa Ringstraße di Vienna – vedeva nel commercio la possibilità di riscatto di una umanità in subbuglio…

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La filosofia è l’ovvio dei popoli

 

di

Alberto Giuseppe Pilotto

 

 

Ovvio, etimologicamente, viene dal latino obvius che significa «che va incontro». Contrariamente al banale, che indica una proprietà che è comune ma contingente e di cui si può fare a meno, l’ovvio, venendoci incontro, è ciò che non può essere evitato e che quindi si impone a noi in maniera inevitabile… 

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Giorgio De Chirico, “Il cervello del bambino” (1914)

 

 

 

 

La nascita della filosofia

 

di

Andrea Cimarelli

 

 

Com’è nata la filosofia? Forse non esiste domanda più affascinante per gli amanti di questo straordinario fenomeno che non dobbiamo esitare a definire come una delle espressioni più preziose e decisive della vicenda umana. Perché proprio in Grecia poi? Perché non in seno alle millenarie culture orientali piuttosto, alle quali di certo non mancava la capacità riflessiva?…

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Virtù del popolo e altre aporie del machiavellismo radicale

 

di

Mauro Longo

 

 

In un interessante libro del 2011, Machiavellian Democracy, Cambridge University Press, 2011, John McCormick propone una rilettura dei testi di Niccolò Machiavelli incentrata sul rapporto fra classi sociali nel governo della cosa pubblica. Al centro dell’analisi sta una distinzione: mentre i grandi sono intrinsecamente predisposti all’oppressione, la plebe ha come unico interesse quello di non essere oppressa…

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Niccolò Machiavelli (1469-1527)