È una domanda intima e viscerale, perché tutti soffriamo, e per questo è anche un interrogativo universale; perché il dolore, il lutto, l’ingiustizia e ciò che consideriamo “contrario al bene” accadono di continuo e inesorabilmente. Perfino se tutte le nostre fatiche, progetti, intenzioni affermano di puntare al bene e al progresso. Come hanno risposto le correnti filosofiche, i grandi pensatori e le religioni alla domanda perché il male?
«Possiamo comprendere l’impatto sociale dello sviluppo di nuove reti di comunicazione e informazione solo se mettiamo da parte l’idea intuitivamente plausibile secondo cui i mezzi di comunicazione servirebbero a trasmettere contenuti simbolici, ma lasciando le relazioni tra individui fondamentalmente immutate. Dobbiamo riconoscere, invece, che l’uso dei mezzi di comunicazione implica la creazione di nuove forme di azione e interazione nel mondo sociale, di nuovi tipi di relazioni, e di nuovi modi di rapportarsi agli altri e a se stessi». (John Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità)…
Il razzismo assume un’ampiezza globale in quanto strumento di oppressione e sfruttamento, strumento di ingiusta disuguaglianza che va oltre i confini e le discriminazioni interne alle varie nazioni, ma di cui le nazioni si servono per i propri interessi…
«Il mondo va romanticizzato – scrisse Novalis – Se ne ritrova così il senso originario. Romanticizzare non è altro che un potenziamento qualitativo. […] Quando io conferisco al comune un senso più elevato, all’ordinario un aspetto misterioso, al noto la dignità dell’ignoto, al finito un’apparenza infinita, allora io lo romanticizzo»…
Il rapporto fra la verità e la violenza è una questione dibattuta da secoli, i cui ultimi sviluppi postmoderni sembrano evidenziare la necessità di abbandonare la presunzione di esser nel vero per raggiungere una società pacifica e libera da prevaricazioni. Tale posizione non è scevra da contraddizioni e da ricadute sull’etica individualista che affligge la nostra società…
Tutti conoscono l’Olocausto e le terribili malvagità a cui furono sottoposti i membri della comunità ebraica a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Pochi invece sanno che esso fu solo la punta di un iceberg…
L’etica di Mill si basa sulla distinzione tra essere e dover essere. Di conseguenza la prova non vuole essere una dimostrazione scientifica. Come afferma Mill lo scopo della prova è un altro: «avanzare delle considerazioni capaci di far decidere l’intelletto in un modo o nell’altro, e cioè dare o rifiutare il suo assenso alla nostra dottrina».
Nei periodi di crisi e difficoltà si creano sentimenti di malessere, frustrazione, paura e odio che l’uomo cerca di espiare attribuendo le proprie responsabilità e le colpe della società in direzione di una vittima, un capro espiatorio…
Nelle “origini dell’hitlerismo” la filosofa Simone Weil colpì il mondo con un’audace intuizione storica: il nucleo politico-concettuale della (iniziale) politica nazionalsocialista è legato all’Impero Romano – in particolare alla figura di Giulio Cesare…
Conservatore o rivoluzionario? Razionalista o romantico? Ermetico o scienziato? Dopo due secoli e mezzo dalla nascita, giustamente, lo celebriamo. Ma stentiamo ancora a capirlo…