Archivi categoria: Filosofia

Attualità di Voltaire: note sul suo pensiero
e l’analisi di due racconti “contes”

 

di

Enrico Marco Cipollini

 

 

 

La figura più caratteristica del XVIII secolo francese è forse Francois Marie Arouet  anagrammato a suo modo Voltaire, il quale appartiene tanto alla filosofia che alla letteratura. Nasce a Parigi nel 1694 da famiglia borghese. Nel pensiero voltairiano, il problema etico equivale a problema politico. Voltaire, infatti… 

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François-Marie Arouet “Voltaire” (1694 – 1778)

 

 

Troppo facile dire destino
Alessandro di Afrodisia contro lo stoicismo
e la sua rigida concezione della fatalità

 

di

Maurizio Morini

 

 

Il De Fato di Alessandro di Afrodisia, testo meglio conosciuto con il titolo Sul destino, è il documento più importante dell’antichità relativo alla diatriba tra fautori della necessità e sostenitori del libero arbitrio. Alessandro dedica il trattato a Settimio Severo, l’imperatore romano che lo aveva nominato alla cattedra di filosofia dell’università di Atene alla fine del II secolo d.C. Il filosofo greco inizia sottolineando…

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Alessandro di Afrodisia (II-III sec. d.C.) e Aristotele

 

 

 

 

 

Giordano Bruno, un pilota nell’universo infinito

 

di

Maurizio Morini

 

 

Contro i sogni della scienza e della tecnica che oggi guidano le vite degli uomini, la filosofia non manca di ricordare che la conoscenza della natura e di ogni singolo fenomeno è legata in maniera imprescindibile alla conoscenza del tutto. Giordano Bruno è uno di quei pensatori che lo ha affermato nel modo più perentorio in quel luogo teoretico che concerne il rapporto tra l’uno e i molti, tra il particolare e l’universale… 

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Giordano Bruno (1548-1600)

 

 

 

La solitudine di Jean-Jacques Rousseau
Appunti a margine delle Confessioni

 

di

Riccardo Rezzesi

 

 

La lettura delle Confessioni rousseauiane impone un interrogativo di non facile o, comunque, di non immediata risoluzione: c’è e, nel caso, qual è la portata filosofica di un’opera autobiografica? Prendendo in prestito la definizione che ne dà Paul Ricoeur, un’autobiografia è, «in senso vero e proprio, un’opera letteraria». Ciò non toglie, tuttavia, che presenti delle caratteristiche che ne rendono legittima anche un’analisi sul piano filosofico….

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Jean-Jacques Rousseau (1712-1778)

 

 

 

Tra Fascismo e John Locke: il paradosso della tolleranza
di Popper

 

di

Marcello Davide Borraccio

 

 

Può una carta costituzionale contenere un paradosso riguardo uno dei temi più importanti della storia del popolo italiano? Tra Locke e Popper prende vita il “paradosso della tolleranza”…

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Karl Raimund Popper (1902-1994)

 

 

 

Biopotere, genealogia e ontologia:
da Focault a Derrida

 

di

Pietro Lembo

 

 

Uno dei tratti tipologici dei nostri tempi è, senza ombra di dubbio, il crescente sconfinamento della politica nella dimensione biologica dell’esistenza. Parecchi, in proposito, i fenomeni che possiamo citare a titolo esemplificativo: stimolazione dei desideri, controllo dei corpi, terrorismo che fa politica con e su la vita, gestione poliziesca delle popolazioni in permanente stato di eccezione, deriva identitaria razzista che fa leva sui caratteri biologici per fronteggiare flussi migratori…

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Michel Foucault (1926-1984)

 

 

 

Cosa intendiamo quando parliamo di causa ed effetto?

 

di

Maurizio Morini

 

 

È nota l’affermazione di Kant secondo la quale è stato Hume a svegliarlo dal sonno dogmatico e ad imprimere alle sue ricerche filosofiche uno sviluppo del tutto diverso da quello iniziale. Il motivo di ciò sono state le osservazioni sul principio di causalità, che Hume considera come dipendente in modo esclusivo dall’esperienza. Tuttavia, a causa di alcuni rilievi critici avanzati dallo stesso Kant, si è spesso equivocato lo scetticismo di Hume fino a farlo coincidere con la distruzione della ragione e delle sue capacità conoscitive…

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David Hume (1711-1776)

 

 

 

 

Paternalismo e democrazia liberale: un equivoco da chiarire

 

di

Virgilio Mura

 

 

Sembrava sepolto nel dimenticatoio delle categorie politiche destinate a sicura obsolescenza e, invece, il paternalismo ha conosciuto nelle ultime tre decadi, soprattutto negli Stati Uniti per opera di economisti e giuristi, un inaspettato revival. Declinato in molte varianti1, talune anche fantasiose e stravaganti, ma sempre coniugato, non senza acrobatismi dialettici, con il liberalismo e la democrazia. E qui risiede l’equivoco da chiarire. Prima, però, occorre chiarire un altro punto, relativo all’uso del termine. Anzi, all’abuso…

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