La complessa e spesso travagliata storia della costruzione dello stato moderno oggi può essere riletta come il compimento di un destino ‘tragico’, un destino che ci sta di fronte come uno degli esiti estremi della parabola segnata da quella forma di riorganizzazione della vita collettiva che siamo abituati a chiamare ‘secolarizzazione’. Che cosa significa affermare che nella modernità lo stato ha interpretato una figura del ‘tragico’? Anzitutto, è importante precisare che in questo caso il termine “tragedia”…
“Non est super terram potestas quae comparetur ei” (Job 41, 24). La copertina della prima edizione del Leviatano – sopra la celebre immagine dell’uomo collettivo costituito da una moltitudine d’uomini riuniti entro il corpo del sovrano – porta il versetto di Giobbe appena citato. La sovranità dello Stato si sostanzia in una potestas che non ha eguali e nulla sulla terra le si può paragonare. La sovranità presentataci da Hobbes sta in intimo contatto con gli elementi della forza, del potere, del terrore allo scopo di liberare i cittadini dal rischio dell’essere uccisi…
Da Roma a Roma. Dal 25 marzo 1957 al 29 ottobre 2004. A distanza di quarantasette anni il cammino dell’attuale Unione Europea si è ricongiunto con i luoghi dove ebbe avvio con i Trattati istitutivi della CEE e dell’Euratom. Identica Sala, quella degli Orazi e Curiazi in Campidoglio, differente addobbo paesaggistico. Non soltanto per le opposte condizioni climatiche, pioggia battente la prima volta, solare appendice di una calda estate la seconda…
Desiderio Erasmo da Rotterdam, noto anche come principe degli umanisti e precettore d’Europa, è stato un filosofo sui generis. Pur non avendo scritto nessun trattato specifico di filosofia, la vastità dell’erudizione classica, l’immensa mole degli studi filologici, l’appello alla libertà dell’uomo, la volontà di rinnovare il cristianesimo, i suoi scritti etico, morali e politici, ne fanno insieme una sorta di Plutarco della modernità e un precursore di Montaigne…
Quando nel 1799 a Mario Pagano venne presentato il compito di scrivere una costituzione per la neonata repubblica napoletana, il filosofo stava osservando, dal suo punto di vista privilegiato, un’epoca in cui due rivoluzioni avevano completamente sconvolto l’assetto politico americano ed europeo, ed in cui la necessità di ricostruire il nuovo ordine aveva dato origine a un turbinio di teorie politiche il cui fulcro era l’idea di Costituzione. Non esisteva ancora una definizione precisa e condivisa di costituzione, non erano chiare le funzioni ad essa attribuibili, né tanto meno il suo valore giuridico…
Cittadinanze. La scelta del plurale indica esplicitamente l’intenzione sottesa al volume che presentiamo: declinare un tema vasto e trasversale attraverso prospettive e metodi diversi, ma al contempo convergenti. Le vie percorse qui sono quelle della storia, con l’ambizione di seguire le forme della cittadinanza nella sfera pubblica e privata, nelle sedi istituzionali e nella società civile, tra soluzioni concettuali, normative ed epistemologiche…
Ragionare sui diritti umani oggi significa ragionare su uno spazio giuridico in sofferenza. Una sofferenza legata indissolubilmente al loro straordinario successo. Più aumenta il raggio di luce di cui i diritti umani si fanno portatori più emerge il cono di ombra, il loro lato oscuro…
In via preliminare consideriamo la trattazione arendtiana condotta su “discorso” e “azione”, soprattutto in riferimento alla macro-tematica che regge l’intera Vita Activa: la distinzione privato-pubblico. Di fatto, la visione etico-politica della Arendt è costruita sulla triade pensiero, azione e discorso; tre attività specificamente umane che oscillano tra quei due tòpoi dicotomizzati del privato (interno) e del pubblico (esterno). Per inquadrare la questione etica…
Nel nostro tempo la democrazia viene invocata e maledetta, sostenuta e criticata, ricercata e misconosciuta. Talvolta è una parola abusata, privata del suo senso, talaltra volta è un orizzonte pratico immediato e tangibile. È opinione comune che la democrazia sia in crisi, molti pensano che essa sia inutile, alcuni la ritengono un’illusione…
L’abbattimento delle frontiere rischia di condurre a due esiti tra loro contraddittori: da una parte, realizzerebbe l’auspicabile riconoscimento di una cittadinanza che accomuni tutti gli individui, dall’altra, alimenterebbe la pericolosa tendenza del potere a concentrarsi, dinamica che la delimitazione territoriale potrebbe contenere. La consapevolezza di questa contraddizione sta alla base di quell’idea culturale che promuove la frantumazione del potere e la sua diffusione tra tutti gli esseri umani, sotto forma di diritti…