Archivi categoria: Filosofia

Marx, Darwin e la “storia critica della tecnologia”

 

di

Fabio Raimondi

 

 

Le ricerche sul rapporto tra Marx e le cosiddette scienze dure sono ormai abbastanza ampie, anche se inferiori rispetto a quelle riguardanti altri ambiti, mentre di minore ampiezza sono quelle sul rapporto tra Marx e la tecnologia. Nonostante la presenza di numerosi contributi, il lavoro da fare per chiarire il rapporto che Marx ed Engels ebbero con le conoscenze scientifiche disponibili al loro tempo e l’importanza che esse rivestirono per la formazione del loro pensiero politico sembra ancora molto…

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(Karl Marx 1818-1883)

 

 

 

You can’t be serious, Plato!

 

di

Maurizio Morini

 

 

Il Novecento filosofico ha visto fiorire alcune interpretazioni dei dialoghi platonici che hanno inteso rimettere in discussione, soprattutto nell’ambito della politica e nonostante una tradizione consolidata, il loro stesso significato. Dopo Popper, la lettura di Leo Strauss è quella che maggiormente si è imposta a motivo della sua originalità e genialità. Secondo Strauss, l’interpretazione di Popper di un Platone totalitario e infedele rispetto agli insegnamenti del suo maestro Socrate, è vittima di un difetto originario…

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Platone (428-348 a.C.)

 

 

 

L’uomo è misura di tutte le cose, anche di Dio

 

di

Maurizio Morini

 

 

Protagora è uno di quei filosofi nei confronti dei quali la storia della filosofia ha riservato un trattamento ingiusto, sottovalutando meriti ed enfatizzando errori e contraddizioni. Noto per la sua abilità in alcune attività pratiche (come quella di portare pesi e legare la legna), Protagora è conosciuto, a motivo della sua abilità nel costruire discorsi, come il padre della sofistica (e già questo costituisce un titolo quasi diffamatorio). A lui Platone dedica il dialogo omonimo…

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Protagora di Abdera (481-411 a.C.)

 

 

 

Platone e il fondamento non fondamentalista della religione

 

di

Eleonora Travanti

 

 

Scopo dichiarato di Platone è quello di persuadere dell’esistenza degli dèi, della loro provvidenza sulle cose umane e della loro incorruttibilità. Da ciò deriva il fondamento morale su cui poggiano le leggi della città. Per questa ragione il legislatore dovrebbe ricorrere non alla minaccia di pene severe, ma alla persuasione dei cittadini dell’esistenza di una giustizia divina. Mostrare che essa ordina, regola e compensa tutte le cose del mondo è compito necessario alla salda fondazione della morale della città e dei suoi cittadini…

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Riappropriarsi di Spinoza
Sull’uso corretto di un filosofo alla moda

 

di

Marco Spagnuolo

 

 

Questo testo di Guillaume Sibertin-Blanc e Matthieu Renault – apparso in francese sulla Revue du Crieur (n. 10, 2018) – ripercorre la genealogia del cosiddetto «spinozismo di sinistra» francese, e in parte italiano (non di secondo piano sono i riferimenti alla fine e acuta spinozista Emilia Giancotti): da Althusser a Lordon, passando per Deleuze, Matheron (e Gueroult), Macherey, Balibar, Negri, Sévérac e tanti altri filosofi. Materia calda, con i suoi impensati (l’immanenza, il pensiero sulla e della vita, la teoria genetica dello Stato, il materialismo radicale, ecc.), la filosofia di Spinoza…

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Baruch Spinoza (1632-1677)

 

 

 

Stato di eccezione, stato di assedio o uso emergenziale del potere?

 

di

Claudio Corradetti

 

 

L’attuale pandemia del virus Corona ha di colpo arrestato la frenesia delle nostre vite e attività produttive. I governi hanno scandito fasi di sospensione della normalità. In Italia il capo del governo Conte ha emesso quelli che sono sembrati ai critici ‘editti’ periodici noti come i DPCM – Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri – espressione della maggioranza politica…

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“Invocando di vivere, scopro che cerco di morire”.
Giorgio Agamben e la pandemia

 

di

Francescomaria Tedesco

 

 

L’autore del frontespizio del Leviatano, Abraham Bosse, disegnò il sovrano nell’atto di unire la moltitudine disunita e sotto rappresentò una città dalle strade deserte. Solo delle guardie e due strane figure dal naso a becco. Sono due medici della peste, ed evocano il virus che più di altri poteva minacciare la città: la guerra civile. Quell’immagine cita Tucidide, lo ricorda Carlo Ginzburg ma lo ricorda anche Giorgio Agamben, che in un testo di stasiologia riprende lo storico greco: la peste di Atene come origine dell’anomia e della rivoluzione.

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Giorgio Agamben

 

 

 

Dialogo interreligioso, epistemologia analitica del disaccordo e alcuni modelli medievali

 

di

Marco Damonte

 

 

Quando ci si riferisce al dialogo spesso si presuppone un contesto pubblico di discussione in cui sia necessario e urgente arrivare a un compromesso che assicuri un accordo tra i diversi interlocutori e che garantisca la pace sociale. Anche il dialogo interreligioso è prevalentemente concepito in quest’ottica, anche perché è nato storicamente nell’epoca moderna come tentativo di arginare la violenza derivante dalle guerre di religione.

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Ha la filosofia politica qualcosa di sensato da dire
sulla pandemia da Covid-19?

 

di

Fulvio Cerutti

 

 

La mia risposta è: per ora ha da dire piuttosto poco che non rischi di risultare scontato o dissennato, perché dell’oggetto pandemia si sa ancora troppo poco – sia su origine e sviluppi del virus sia sui processi politici, sociali e mentali che la pandemia sta originando o potrebbe originare. La filosofia in genere – come esploratrice del senso della nostra vita, ma anche fornitrice di questo – viene assai richiesta in un tempo in cui il senso collettivamente acquisito e tramandato fra le ultime generazioni…

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Laicità solida.
Sul rapporto fra religioni e istituzioni repubblicane
nell’era della politica “post-metafisica”

 

di

Hermann-Josef Große Kracht

 

 

Le democrazie occidentali affondano le loro radici nel contesto normativo della filosofia dell’Illuminismo europeo che si avviava, 250 anni fa, a dichiarare guerra al potere di quella religione orientata all’aldilà nel nome dell’individuo dotato di ragione. Da allora, l’idea di un «utilizzo pubblico della ragione» (Kant) conferisce al progetto democratico moderno una dignità
specificamente laica, sganciata dalla priorità di verità religioso-metafisiche…

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Giorgio De Chirico, “Gli archeologi”, 1927
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna