Archivi categoria: Filosofia

Il lato oscuro dello Storicismo

 

di

Mauro Longo

 

 

La distinzione fra diritto naturale e diritto positivo è uno degli elementi fondativi della riflessione giuridica ed è legata a filo doppio alla costituzione del pensiero politico. Il concetto di diritto naturale nasce dalla constatazione che oltre alla cose certamente naturali (un albero, una montagna) e a quelle certamente artificiali (un abito, una spada) ve ne sono alcune, come il diritto, che possono indifferentemente essere classificate in una o nell’altra categoria. In tale ambito, il diritto consuetudinario, forma giuridica predominante in ogni esperienza antica, è inquadrato come fenomeno prettamente naturale, mentre le regole poste dal legislatore umano appartengono inequivocabilmente al mondo della produzione umana, dunque artificiale…

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Retoriche dei giuristi e costruzione dell’identità nazionale

 

di

Giovanni Cazzetta

 

 

I discorsi – le prolusioni, le prelezioni, i discorsi nelle accademie e di apertura degli anni giudiziari – sono assunti nelle pagine che seguono a osservatorio privilegiato per tentare di cogliere, sullo sfondo delle principali scansioni della storia politico-giuridica dell’Italia contemporanea, il contributo dei giuristi alla creazione di un’identità nazionale italiana…

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Nietzsche non è un filosofo

 

di

Camillo Langone

 

 

Si leggano le 854 pagine di “Saggio sullo Zarathustra” di Sossio Giametta (Aragno) oppure ci si fidi di me: contengono lo svelamento della figura di Nietzsche. Gesto accennato tempo addietro da Giorgio Colli e stavolta completato. Giametta, grande nicciologo, spiega che Nietzsche non è un filosofo e dimostra come sia invece un poeta, un critico della civiltà e, importantissimo, il fondatore di una nuova religione: la religione del corpo e della terra. Proprio la religione oggi vincente, quella a cui aderiscono le masse salutiste e ambientaliste…

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Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900)

 

 

 

Georg Jellinek storico del pensiero politico

 

di

Sara Lagi

 

 

La traduzione italiana della celebre Allgemeine Staatslehre (Dottrina generale dello Stato, 1905) di Georg Jellinek avvenne solo nel 1949. Nella sua Introduzione all’edizione italiana, Vittorio Emanuele Orlando tracciava in poche pagine un ritratto affascinante di Georg Jellinek e della sua opera, sottolineando come questa potesse essere meglio compresa se posta in relazione alla scienza giuridica tedesca di fine secolo, ossia al contesto storico e culturale nel quale Jellinek si era formato come giurista e come intellettuale…

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Georg Jellinek (1851-1911)

 

 

 

La solitudine della scienza

 

da

www.ritirifilosofici.it

 

 

La fiducia nella scienza, tranne che per qualche residuale gruppetto di persone, è uno dei pilastri  fondamentali sui quali si appoggia la società contemporanea. È innegabile, infatti, che il pensiero scientifico, e la fede nella tecnica, rappresentino una “oggettività” a cui la politica, così come i singoli uomini, difficilmente rinunciano. A meno di non allinearsi a coloro i quali intravedono nella scienza e nella tecnica un mezzo per governare subdolamente i popoli (posizione che non merita nemmeno il tempo di una breve contro-argomentazione), appare difficile contestare il valore del sapere e della ricerca scientifica…

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Karl Raimund Popper (1902-1994)

 

 

 

Europa e Cina sotto le lenti dei filosofi di ieri e di oggi

 

di

Andrea Cimarelli

 

Odi et amo. È forse questa l’espressione che meglio di tutte riesce a cogliere la natura del rapporto tra Occidente e Oriente, per lo meno per come lo si percepisce da Occidente. Tutto, e il suo contrario, contemporaneamente. Come nella dottrina dei contrari di Eraclito, questi due momenti del mondo vivono una perenne contrapposizione – ieri più geografica e culturale, oggi economica e politica – all’interno della quale però, in sporadici punti di contatto, hanno saputo scoprirsi molto più simili di quanto non potesse sembrare…

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Libertà di pensiero
Genesi ed evoluzione della libertà di manifestazione
del pensiero negli ordinamenti politici dal V sec. a.C.

 

di

Marco Marsili

 

 

L’art. 16 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 26 agosto 1789 afferma: «Una società, nella quale la garanzia dei diritti non sia assicurata e la separazione dei poteri fissata, non ha una Costituzione». Non per questo la Rivoluzione francese riuscì a garantirli, essendo priva di un organismo, indipendente dalle maggioranze temporanee e provvisorie, che potesse impedire abusi e oppressione da parte di tali maggioranze. Secondo i giacobini, che seguivano le teorie illuministiche di Jean-Jacques Rousseau sulla «volontà generale», essa non poteva che manifestarsi attraverso l’Assemblea nazionale, intesa come corpo rappresentativo dell’intera cittadinanza...

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Il concetto di «governo della legge»
nella tradizione repubblicana

 

di

Gabriella Silvestrini

 

 

Il concetto di «governo della legge» corrisponde a un ideale politico largamente diffuso, il cui contenuto a tutta prima pare dotato di evidenza e univocità: la supremazia della legge come garanzia di libertà contro un possibile esercizio arbitrario del potere. In questo senso la legge, come norma stabile e universale, si oppone alla volontà mutevole e particolare degli uomini. Tuttavia, non appena si voglia tradurre in termini più concreti e specifici l’ideale della non arbitrarietà del potere, l’evidenza e l’univocità tendono a dileguare, soprattutto se si tenta una sintesi delle diverse teorie politiche e giuridiche liberali che a partire dall’Ottocento hanno assunto…

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La parola pubblica
Frammenti di una genealogia politica
da Platone a Wittgenstein

 

di

Viviana Segreto

 

 

Il concetto e la parola. Un concetto è una parola. Chi dice cosa?
Il soggetto rappresenta la parola pensata. Pensa la vita dentro la forma. Forma la parola dentro il pensiero. «Il pensiero e il discorso sono la stessa cosa, con la sola differenza che quel discorso che avviene all’interno dell’anima fatto dall’anima con se stessa, senza voce, proprio per questo fu denominato da noi ‘pensiero’»…

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Ludwig Wittgenstein (1889–1951)

 

 

 

Non c’è ragione senza passione, desiderio e discrezione

 

di

Maurizio Morini

 

 

Alcune settimane fa, prendendo spunto dalla crisi del coronavirus, abbiamo riproposto l’inno alla ragione attraverso la lettura di alcuni brani del De rerum natura di Lucrezio. Già, si potrebbe obiettare, ma quale significato può avere oggi lodare la ragione? Quale modello di ragione dopo l’eclissi della ragione? E chi sono oggi i rappresentanti della ragione in un tempo in cui di nuovo, come scriveva Bacone, «la ragione umana, della quale facciamo uso nello studio della natura, appare mal congegnata e mal costruita ed è simile a una magnifica costruzione…

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