Il presente contributo intende essere una sorta di tappa intermedia nel percorso di una ricerca più ampia che tenta di far incontrare un autore – e gli stimoli fecondi della sua riflessione – con un tema – e la portata teoretica che esso implica: l’autore è Paul Ricoeur, in relazione a quella eredità, tra le molte, che il suo itinerario filosofico ha lasciato e che risulta ancora poco sviluppata, ovvero la sua riflessione politica, e la grande questione che egli racchiude sotto la definizione densissima di “paradosso del potere”; il tema più ampio che da questa espressione ricoeuriana può prendere le mosse concerne il rapporto tra razionalità e potere…
La presente riflessione prende spunto dalle vicende relative ad un breve ma denso libretto dal titolo Discorso sulla servitù volontaria, pubblicato verso la metà del Cinquecento, in un periodo di trasformazioni epocali, segnato dalla crisi della concezione umanistica e dal graduale perfezionamento di quel processo politico-istituzionale, che culminerà nell’affermazione dello Stato assoluto. L’autore, Étienne de La Boétie, giovane pensatore molto amico del più famoso Michel de Montaigne…
Mediante la predicazione successiva alla fuga da Firenze di Piero di Lorenzo de’ Medici e all’ingresso in città del re francese Carlo VIII (fatti avvenuti, rispettivamente, il 9 e il 17 novembre 1494), l’ormai popolarissimo Girolamo Savonarola da Ferrara – frate domenicano osservante, Priore del convento fiorentino di San Marco, Provinciale e poi Vicario Generale della neonata Congregazione omonima, da molti fedeli considerato «profeta» – intende orientare il…
La questione del rapporto tra religione e politica costituisce uno dei snodi più significativi della complessa visione tocquevilliana della democrazia, lo specchio in cui si riflette un liberalismo conservatore, di forte impronta aristocratica, non propenso a declinare il valore della libertà lungo i binari di quel paradigma individualistico sostenuto con forza, in quegli stessi anni, dal suo estimatore Stuart Mill…
La critica recente sulla politica di Spinoza ha raggiunto, nella sua varietà, due sostanziali punti di accordo: si sottolinea il fondamento metafisico della politica spinoziana, e se ne minimizza il significato contrattualistico. Il primo punto non riguarda soltanto Spinoza: si considera parziale tentare di comprendere le visioni politiche dei grandi pensatori politici del XVII secolo senza correlarle ad una concezione dell’uomo inteso come parte di un universo le cui leggi determinano i limiti dell’agire politico…
La curiosità (…) evoca la “cura”, l’attenzione che si presta a quello che esiste o potrebbe esistere; un senso acuto del reale, che però non si immobilizza mai di fronte a esso; una prontezza a giudicare strano e singolare quello che ci circonda; un certo accanimento a disfarsi di ciò che è familiare e a guardare le stesse cose diversamente; un ardore di cogliere quello che accade e quello che passa...
* Il testo, per gentile concessione dell’editore, è tratto da Vincenzo Sorrentino, La filosofia politica di Foucault, Meltemi, Roma, 2008. Si ringrazia Meltemi per il permesso di utilizzare questi materiali.
La questione delle cosiddette verità eterne percorre l’intera storia della filosofia. Ad esempio, in Descartes, le verità eterne vengono identificate con le verità matematiche, le cosiddette qualità primarie degli oggetti (quelle identificabili matematicamente e geometricamente, come forma, lunghezza, grandezza, ecc.). Queste, per essere eterne, devono per forza essere stabilite da Dio, in quanto solo lui può fondare le incerte conoscenze del Cogito…
In ambito giuridico, l’epoca moderna si è fondata sull’idea di fattispecie come strumento di previsione di eventi futuri incerti dai quali vien fatta scaturire una conseguenza giuridica. Al momento del suo massimo splendore la fattispecie consentiva di regolare more geometrico i rapporti tra gli uomini, arginando l’imprevedibilità del continuo divenire in cui è immersa l’esperienza umana…
L’opera matura di Spinoza, alla quale è dedicato il secondo articolo della sezione sulle Forme della ragione nel pensiero moderno, rappresenta un tornante decisivo della storia della filosofia. L’Ethica more geometrico demonstrata dona un nuovo “ordine” all’universo concettuale tradizionale, stravolgendo – spesso radicalmente – le coordinate teoriche e le costellazioni semantiche della storia del pensiero. Passo dopo passo, Spinoza…
William Molyneux (1656-1698) fu un filosofo, intellettuale e politico vissuto fra la metà e la fine del XVII secolo. Nel 1678 sposò Lucy Domville (? -1691), la figlia minore di Sir Wiliam Domville, il procuratore generale dell’Irlanda. Nel giro di pochi anni la moglie si ammalò sino a diventare completamente cieca, morendo poi nel 1691. Nonostante l’agiatezza della famiglia, dei loro 3 figli solo Samuel Molyneux (1689-1728) riuscì a sopravvivere sino all’età adulta. Provato dalle vicende familiari, Molyneux propose al filosofo John Locke, uno fra i principali precursori dell’Illuminismo e padre del liberalismo classico e dell’empirismo moderno, un quesito singolare che rimase senza risposta per oltre 300 anni…