Archivi categoria: Filosofia

John Locke, il valore della libertà

 

di

Barbara Speca

 

John Locke è uno dei fondatori dello Stato moderno, democratico e liberale. Il filosofo inglese di Wrington è uno dei primi e più efficaci difensori della libertà dei cittadini, oltre che un attento sostenitore del carattere razionale e dimostrativo dell’etica. Locke ritiene che non si può proporre alcuna regola morale di cui non si debba dar ragione…

Continua a leggere l’articolo

 

John Locke (1632-1704)

 

 

 

Vademecum per la “grande metamorfosi”

 

di

Riccardo Piroddi

 

 

Sarebbe più appropriato definire quest’ultimo saggio di Marco Emanuele*, La grande metamorfosi – Pensiero politico e innovazione, prefazione di Marco Filoni, postfazione di Vincenzo Scotti, Eurilink University Press, maggio 2020), un vademecum da consultare per tracciare nuovi percorsi politici nella realtà in cui il mondo contemporaneo si è calato dopo l’evento epocale che ne ha ridisegnato non soltanto gli equilibri ma, più in profondità, la forma: la caduta, nel 1989, del muro di Berlino. Mondo attuale, definito dall’Autore “mondo in tre mondi”: quello della connettività e dell’innovazione; del disagio e delle diseguaglianze; dei conflitti e dei muri. Il reale di cui si ha percezione e nel quale si vive è, per definizione, movimento e mutamento, quindi divenire, ce lo ha mostrato, 2500 anni fa, l’efesino Eraclito. Ciò presuppone, non soltanto filosoficamente, la metamorfosi (ecco il titolo del volume!), il divenire da ciò che era prima a ciò che sarà dopo, la trasformazione, che cadenza il ritmo, lo scorrere anche di queste pagine, come l’acqua del famoso fiume eracliteo. E allora, se è vero che non ci si può immergere due volte nello stesso fiume perché l’acqua non è la stessa, come possiamo immergerci due volte nella realtà politica in divenire noi πολῖται della contemporanea πόλις globale? E, soprattutto, come possiamo e dobbiamo pensare la πολιτική in questa fase storica in cui l’innovazione e il suo multiforme corteo processionale, così spesso abruptamente mutevole, stanno suggestionando radicalmente la comprensione, l’interpretazione e l’azione della (e nella) realtà politica? Una nuova kantiana “estetica trascendentale”, che va, però, oltre i processi conoscitivi e verso la politica, è segnata in questo vademecum per poter affrontare “politicamente” la metamorfosi in atto. Un’estetica che è fondamento del nuovo pensiero politico per ridefinire e, dunque, governare la realtà politica e la sua complessità. “I libri parlano sempre di altri libri”, scriveva Umberto Eco, nel 1983, nelle Postille a Il nome della rosa, così come le riflessioni contenute in un libro devono sempre stimolarne altre nuove. Ed è proprio ciò che questo volume così denso di riflessioni, con prezioso garbo intellettuale, riesce a fare.

 

*Docente di Democrazia e Totalitarismi e Geopolitica presso la L’Università degli Studi “Link Campus University” di Roma. Allievo intellettuale di Edgar Morin, si occupa del tema del pensiero complesso e delle sue applicazioni nei diversi ambiti della convivenza. È editor della piattaforma di informazione geopolitica The Global Eye e scrive regolarmente su Formiche. Con Eurilink University Press ha pubblicato “Del metodo complesso. Ritorno alla complessità” (2013) e, con Mario Pendinelli, “In difesa dell’Europa decadente” (2014). Altresì, è tra gli autori del volume “Il terrore che voleva farsi Stato. Storie sull’Isis” (2016).

 

 

Meister Eckhart – Il pensiero che varca il limite

 

di

Gianfranco Ravasi

 

«Tutti i mistici sono pericolosi da leggere, ma è un bel rischio che si deve correre». Così scriveva un famoso teologo svizzero divenuto cardinale, Charles Journet (1891-1975). Quanto abbia ragione lo si evince dalla lettura di Meister Eckhart, un domenicano sassone nato attorno al 1260, magister a Parigi, processato presso la corte papale di Avignone, ove forse muore nel 1328. Il 27 marzo 1329 papa Giovanni XXII con la bolla In agro dominico condannava 28 proposizioni del Maestro, il cui pensiero – spesso incandescente – dilagava ormai come lava ardente nel cuore e nella mente di molti, non di rado coagulato in stampi deformi e persino devianti o apocrifi…

Continua a leggere l’articolo

 

Meister Eckhart

 

 

 

Novalis: per una poesia progressiva, filosofica e incompiuta

 

di

Andrea Di Carlo

 

Il romanticismo tedesco e, soprattutto, europeo non sarebbero stati gli stessi senza la voce di Novalis, pseudonimo di Friedrich Freiherr von Hardenberg. Perché Novalis riveste un ruolo così significativo nel contesto della letteratura europea e tedesca? Per comprenderlo esaminiamo il suo contesto…

Continua a leggere l’articolo

 

Friedrich Freiherr von Hardenberg detto Novalis (1772-1801)

 

 

 

Johann Gottlieb Fichte e la superiorità tedesca

 

di

Giuseppe Badeschi

 

Da molti anni Johann Gottlieb Fichte non è più al centro degli studi e delle dispute filosofiche. Eppure la sua opera merita ampiamente di essere ripresa e discussa, se si vuole intendere davvero la storia etico-politica tedesca dalla fine del Settecento all’unificazione bismarckiana della Germania… 

Continua a leggere l’articolo

 

Johann Gottlieb Fichte (1762-1814)

 

 

 

Nel nome di Giordano Bruno, il diritto alla dignità

di

Maria Mantello

 

Il 17 febbraio del 1600, dopo lunghi anni di carcere e terribili violazioni alla sua dignità, Giordano Bruno veniva fatto bruciare vivo perché “eretico, pertinace, impenitente”, come recitava la condanna del tribunale della Santa Inquisizione Romana, presieduto personalmente dal papa. Nello stesso giorno del suo martirio anche i suoi libri venivano dati alle fiamme sul sagrato della basilica di S. Pietro… 

Continua a leggere l’articolo 

 

 

 

Il giusnaturalismo seicentesco

 

da

library.weschool.com

 

 

Lo schema fondamentale del giusnaturalismo seicentesco è costituito da una fondazione del potere politico attraverso un patto a partire da uno stato naturale (reale o fittizio). Le differenti configurazioni dello stato naturale in Grozio, Hobbes, Spinoza, Pufendorf e Locke sono la premessa di differenti concezioni dello Stato…

Continua a leggere l’articolo

 

 

 

 

 

L’empirismo scettico di David Hume

 

di

Giorgio Giacometti

 

Hume rappresenta l’esito scettico di una corrente di pensiero che potrebbe essere fatta risalire ad Aristotele, secondo il quale nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu (niente è nell’intelletto che prima non sia stato nel senso). Si tratta dell’empirismo, secondo il quale tutta la conoscenza deriva dall’esperienza, ossia è mediata dai cinque sensi…

Continua a leggere l’articolo

 

David Hume (1711-1776)

 

 

 

A cosa serve concretamente la filosofia?

 

 

di

Antonio Martini

 

Chi studia filosofia, quando si trova a parlare di questo sapere, può avere a che fare con due tipi di persone. C’è chi si chiede: “Nella vita di ogni giorno cosa me ne faccio della filosofia? È una materia staccata, astratta, che non risolve i veri problemi delle persone”. Questi sono di solito quelli che non hanno mai aperto un libro di filosofia…

Continua a leggere l’articolo

 

Caravaggio, “L’incredulità di San Tommaso”, 1600-1601