Archivi categoria: Filosofia

Tommaso Moro: l’intellettuale dai mille volti e la sua “Utopia”

 

di

Andrea Di Carlo

 

 

Parlare di Tommaso Moro (italianizzazione di Thomas More) significa parlare di un personaggio bifronte: da una parte egli rappresenta, come Erasmo da Rotterdam, un raffinato esempio di erudizione umanistica, di apprendimento e, paradossalmente, di tolleranza. Dico paradossalmente perché, fattivamente, il suo atteggiamento nei confronti…

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Tommaso Moro (1478 – 1535)

 

 

Novant’anni dopo la pubblicazione di Essere e Tempo, cosa resta di Heidegger?

 

di

Marco Pacini

 

 

Metà degli anni Venti, Foresta Nera. Il figlio del sagrestano di Meßkirch trascorre le sue giornate nella hütte, la baita a 1000 metri di altitudine, fatta costruire nei pressi del paesino di Todtnauberg. Riordina appunti, passeggia, scrive. Spesso al lume di candela. Non c’è elettricità. Ha 36 anni e si è già fatto notare negli ambienti filosofici tedeschi per i suoi corsi a Friburgo. Ma non è ancora “Il mago di Meßkirch”, lo “sciamano del pensiero” che di lì a poco il mondo scoprirà. E il 1933, quando aderirà di slancio al nazismo, è ancora abbastanza lontano…

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Martin Heidegger (1889 – 1976)

 

 

Søren Kierkegaard

 

di

Matteo Mollisi

 

 

Qualche mese fa, una testata giornalistica di dubbio valore, all’interno di un articolo dedicato a Kierkegaard e alla sua celeberrima enigmatica rottura con la promessa sposa Regine Olsen, scriveva che “ciò che lui non disse a lei – il perché lui l’abbandonava – divenne il tema fondamentale della moderna filosofia occidentale”…

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Søren Kierkegaard (1813 – 1855)

 

 

Giobbe mette Dio sul banco degli imputati. Sulla sofferenza innocente

 

di

Ignacio Carbajosa

 

 

«Se esiste al mondo un libro che merita la parola sublime, credo che sia quello di Giobbe». Parole pronunciate da Jorge Luis Borges in una conferenza tenutasi all’Instituto Cultural Argentino-Israelí nel 1965. Lo stesso aggettivo impiega Paul Claudel, dell’Académie Française, che nella sua monografia sul Libro di Giobbe dice che, tra i libri del Vecchio Testamento, «Giobbe è il più sublime, il più commovente, il più audace, e allo stesso tempo il più enigmatico, il più scoraggiante, anzi, oserei dire, il più rivoltante». Giustificando i suoi aggettivi, l’autore francese aggiunge…

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Giobbe

 

 

Severino Boezio tra consolazione della filosofia e filosofia della consolazione

 

di

Francesco Lamendola

 

 

Quando scrive il De consolatione philosophiae, Anicio Manlio Torquato Severino Boezio, che assomma nel suo nome le più antiche e prestigiose gentes dell’aristocrazia senatoria, sa bene di avere i giorni contati. È rinchiuso, dall’inizio del 525 (secondo gli studi più recenti; la data tradizionale è invece il 524), nel carcere di Pavia, sotto la triplice, gravissima accusa di aver intralciato l’opera della giustizia nei confronti del senatore Albino; di aver complottato…

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Severino Boezio (477 – 526)

 

 

La grande “burla” di Michelangelo Buonarroti

 

 

 

Ebbene sì!!! La più grande burla della storia è stata propinata alla Chiesa proprio sotto il naso e, per di più, in un capolavoro collocato, in saecula saeculorum, presso la sede “santa”, in modo che, quotidianamente, possano ammirarlo e continuare a credere di non vedervi nulla. Eh sì, perché ad osservare bene il drappo con angeli nel quale è Dio, si vede chiaramente come esso altro non rappresenti che il cervello umano, nella forma che tutti noi, oggi, conosciamo, grazie a quella libera scienza che molti “santi” hanno avversato con condanne a morte e roghi. Questo perché, anche il sommo Michelangelo, nonostante fosse vissuto cinque secoli fa, ne aveva contezza, in quanto dissezionava cadaveri, per studiarne l’anatomia e le parti interne. L’eccelso artista, quindi, ha voluto significare ai suoi “santi” committenti e al mondo: Dio è stato creato dal cervello umano che, di conseguenza, crea anche il mondo dei fenomeni. Il resto sono favole!!! Sono più chiaro: Dio non esiste perché è una creazione della mente dell’uomo e se Dio non esiste, non dovreste esistere neppure voi intesi come associazione che lo rappresenta, a vario titolo, in Terra!
Strano, però, che quegli unici e “santi” detentori della verità non si siano ancora accorti di questa impercettibile sottigliezza. Evidentemente, oggi come nel Cinquecento, sono troppo impegnati a contare danari e non hanno il tempo di alzare il naso al cielo, neppure per contemplare un capolavoro dell’arte universale!

 

Michelangelo Buonarroti, “La creazione di Adamo” (1511)
Cappella Sistina, Roma

 

 

Thomas Hobbes, la conoscenza e gli occhi di una donna

 

 

Thomas Hobbes (1588-1679) così scrisse nel “Leviathan” (1651): “La sapienza si acquista non leggendo i libri, ma esaminando gli uomini“. Sono fortemente persuaso della veridicità di tale affermazione.
È straordinario, infatti, pensare che un essere, a me simile, possa diventare, per me, fonte di conoscenza. E’, invece, divino, esser certo che il sommo della conoscenza, per me, sia rappresentato da una creatura, conforme a me soltanto perché fatta della mia stessa materia corporea, ma con una sostanza spirituale di gran lunga superiore. Ecco perché ritengo che il più alto grado di conoscenza che un uomo possa acquisire sia il poter guardare la realtà attraverso gli occhi di una donna. Le categorie mediante le quali io percepisco la realtà, oltre ai concetti di spazio e tempo, come ritenne Kant, sono i suoi occhi meravigliosi…

 

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Come salvarsi dal labirinto reale di Borges

di

Francesco Longo

 

“Vedrà, vedrà. Qualcuno ogni tanto si perde. E non si può neanche telefonare e dire: mi sono perso al bar. Perché dentro, come punto di riferimento, non c’è neanche la capanna di Tarzan. Ma è questo il divertimento, no? Io non ci sono ancora stato ma la mia famiglia sì. È un capolavoro. Ci hanno messo quindici anni a costruirlo”.
“Quindici anni?”.
“Be, non so. Ma più o meno”…

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Jorge Luis Borges

 

 

 

 

Le radici del totalitarismo comunista dalla dittatura giacobina allo gnosticismo marxista

 

 

In occasione dell’uscita, presso l’editore francese Va Press, della saggio “Les racines des totalitarisme communistes de la dictatura jacobine au gnosticisme marxiste” di Giuseppe Gagliano, abbiamo rivolto qualche domanda all’autore…

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Raccontate alle scimmie il Comunismo

 

Il primo che, recintato un terreno, ebbe l’idea di dire: questo è mio, e trovò persone così ingenue da credergli, fu il fondatore della società civile” (Jean Jacques Rousseau, Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini, 1754).
264 anni dopo Rousseau, raccontate alle scimmie che gli uomini sono tutti uguali e che la proprietà privata deve essere abolita. Raccontate alle scimmie il Comunismo.

 

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