Archivi categoria: Letteratura Straniera

Cosa ci insegna un idillio amoroso medievale sulle molestie sessuali di oggi. La storia di Abelardo ed Eloisa

 

di

Lisa Bitel

 

 

I mezzi di informazione sono improvvisamente saturi di notizie su uomini influenti, il cui comportamento sul luogo di lavoro è stato contestato da parte delle donne. Questi presunti molestatori sembrano dare per scontato che il potere sul posto di lavoro li autorizzi ad avere contatti sessuali con chiunque…

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Kafka e la logica dell’assurdo

 

di

Eloise Lonobile 

 

 

La lettura di Kafka è sempre un’esperienza particolare, che richiede una precisa volontà da parte del lettore: confrontarsi con una sensazione generalizzata di malessere. Eppure, Kafka è un autore il cui valore letterario non è misurabile e, credo, nessuno si priverebbe mai del “piacere” di leggerlo e rileggerlo…

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Franz Kafka (1883 – 1924)

 

 

François Rabelais, inventore del romanzo

 

di

Emanuele Trevi

 

Quello che può a buon diritto essere considerato il primo romanzo in senso moderno non ha avuto bisogno di aspettare con pazienza il suo momento. Nel 1534, si contano già otto edizioni del Pantagruel. L’epopea dei giganti, fin dalle prime edizioni, si aprirà con il successivo Gargantua, pubblicato la prima volta nel 1535 o poco prima…

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François Rabelais (1494-1553)

 

 

 

Mosè, Cristo e Maometto: tre impostori o tre grandi politici?

 

 

Una lunga tradizione di pensiero si è concentrata in un libello dalle origini leggendarie e dalla storia redazionale molto vivace, intitolato Trattato dei tre impostori, dove Mosè, Cristo e Maometto sono stati definiti con l’epiteto del titolo: impostori, appunto. Ne ripercorro, brevemente, le fasi redazionali. L’esistenza di un trattato latino, De tribus impostoribus, sebbene sia stata molte volte affermata e data per certa fin dal XIII secolo, non è mai stata dimostrata, non essendo giunta fino a noi alcuna copia. I probabili autori sono stati identificati, nel tempo, con AverroèFederico IIPier delle VignePoggio BraccioliniErasmo da Rotterdam, Pietro AretinoGuillaume PostelMichele ServetoJean Bodin, Bernardino OchinoGirolamo CardanoPietro PomponazziGiordano BrunoTommaso Campanella, Giulio Cesare VaniniBaruch Spinoza e altri. Un secondo trattato latino, sempre intitolato De tribus impostoribus, anonimo, è stato composto nel 1688 e stampato, a Vienna, nel 1753. Un terzo trattato, intitolato La Vie et l’Esprit de Mr Benoît de Spinosa, è stato pubblicato, per la prima volta, anonimo e in francese, a L’Aia, nel 1719. Solo le successive edizioni avrebbero assunto il titolo di Traité des trois imposteurs.
Eccone alcuni passaggi (tratti da Trattato dei tre impostori. La vita e lo spirito del signor Benedetto De Spinosa, Einaudi, 1994): “La stessa nozione di Dio è incerta per coloro che pure ne sostengono l’esistenza, i quali danno «la definizione di Dio ammettendo la loro ignoranza», senza comprendere «chi lo ha creato» o affermando «che è lui stesso il principio di sé», sostenendo così «una cosa che non capiscono. Dicono: non comprendiamo il suo inizio; dunque l’inizio non esiste». Avviene che la sua nozione sia «il limite di un’astrazione intellettuale», e venga definito a volte Natura, a volte Dio, avendone idee disparate. Chi chiama Dio «la connessione delle cose», chi «un essere trascendente, perché non può essere visto né compreso». Si sostiene, poi, che Dio sia amore, benché egli, in quanto creatore, abbia dotato l’uomo di una natura opposta alla sua e lo abbia sottoposto «alla tentazione dell’albero, sapendo che avrebbe commesso una trasgressione fatale a se stesso e ai suoi discendenti». Per riscattare poi la colpa dell’uomo, Dio farà subire a suo figlio i peggiori tormenti: «nemmeno i barbari credono a storie così menzognere». Ci si deve chiedere, allora, perché mai bisognerebbe tributare un culto a Dio, regolato da un’istituzione religiosa, oltre tutto in considerazione del fatto che un essere perfetto non dovrebbe averne bisogno: «il bisogno di essere onorato è segno d’imperfezione e d’impotenza». In realtà, «ognuno comprende che è interesse dei governanti e dei potenti stabilire una religione per mitigare gli istinti violenti del popolo». Si dice che la presenza di una coscienza morale sarebbe la prova che Dio ha dato all’uomo la nozione del bene e del male e conseguente timore della punizione, ma in realtà le cattive azioni alterano l’armonia sociale e chi le commette teme le sanzioni della società umana. È la ragione naturale a illuminare il comportamento morale dell’uomo. Il resto è «un’invenzione dei nostri oziosi sacerdoti, che così accrescono considerevolmente il loro tenore di vita». Nessuna religione è in grado di dimostrare né l’esistenza né la natura di un’essenza divina, anche se sempre vi è chi ha preteso di conoscerla: i pagani dell’antichità, il re Numa, Mosé, Maometto, i bramini indiani, i cinesi, ciascuno contraddicendo gli altri. «Si credette che il giudaismo correggesse il paganesimo, il cristianesimo il giudaismo, Maometto entrambi, e si attende il correttore di Maometto e dell’islamismo». È, dunque, naturale sospettare che i fondatori delle religioni siano tutti degli impostori. Del resto, ogni religione accusa tutte le altre di impostura e, in particolare nel cristianesimo, ogni setta cristiana «accusa l’altra di aver corrotto il testo del Nuovo Testamento». Occorrerebbe, poiché non è evidentemente possibile credere a ogni religione, non credere a nessuna, «finché non si sia trovata la vera religione». Pertanto, per stabilire la verità di ogni singola religione, bisognerebbe esaminare con cura le affermazioni dei loro singoli fondatori: «non bisogna prendere affrettatamente per dogma o per testimonianza sicura quel che il primo che passa abbia asserito». Operazione molto difficile, che si può dubitare possa mai giungere a una conclusione effettiva”.
Io credo che Mosè, Cristo e Maometto siano stati sì, impostori, ma filosofici, considerata la sostanziale fallacia dei loro insegnamenti metafisico-teologici, e, allo stesso tempo, li ritengo i più grandi politici della storia, visti gli “iscritti” ai loro “partiti” e quanto questi hanno fatto e continuano a fare in nome loro. Niente di divino o rivelato, quindi. Solo ignoranza, superstizione e credulità da parte di chi, ancora oggi, segue questi tre “segretari di partito” e i loro diktat, da un lato, antivitali, per dirla alla Nietzsche, e, dall’altro, espansionistici. Tutto ciò non fa altro che dimostrare, dunque, la natura esclusivamente politica dell’azione dei tre fondatori di religioni (Ebraismo, Cristianesimo e Islam), come enunciato nel pamphlet, “veri e propri impostori dediti alla gloria personale e all’asservimento dei popoli”.

 

 

 

Friedrich Schiller, il poeta della libertà

 

di

Carlo Lottieri

 

 

È sufficiente passare qualche ora a Weimar, visitare la casa in cui visse e farsi conquistare dello magia del luogo per avvertire in che modo Friedrich Schiller ha saputo incarnare lo spirito liberale e borghese di quella Germania che poi verrà spazzata via dalla reazione nazionalista successiva all’invasione napoleonica…

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Friedrich Schiller (1759-1805)

 

 

“Les Fleurs du mal”: Charles Baudelaire e il ritratto dell’uomo moderno

 

di

Lisa Di Iasio

 

 

Compie oggi (25 giugno 2017, ndr) 160 anni una delle raccolte di poesie più amate in assoluto, Les Fleurs du mal, pubblicato per la prima volta proprio il 25 giugno del 1857 con la firma di Charles  Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867).
A causa delle tematiche trattate l’opera ha suscitato da subito molto scandalo: fu infatti denunciata per oltraggio e offesa alla morale pubblica e religiosa, e agli occhi delle critica letteraria successiva costò all’autore l’associazione alla categoria dei poeti maledetti…

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Charles Baudelaire

 

 

 

La biblioteca magica di John Dee

 

da

lamisuradellecose.blogspot.com

 

Un tesoro, tra libri e oggetti, sarà per la prima volta in mostra a gennaio presso il Royal College of Physicians di Londra, dove è conservata la più vasta collezione di volumi appartenuti all’enigmatico John Dee (1527-1608/9), lo scienziato, il cortigiano, il mago…

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John Dee (1527 – 1608)

 

 

I Buddenbrook, uno dei romanzi più significativi della letteratura europea

 

di

Federica Santoni

 

 

I Buddenbrook, decandenza di una famiglia è una maestosa e affascinante opera che Thomas Mann iniziò a scrivere nel 1898, a soli ventitré anni, ispirato dalle suggestioni di un periodo vissuto nella città di Roma. Erigendo una storia monumentale, egli attirò su di sé l’attenzione della critica letteraria, arrivando a guadagnarsi…

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Thomas Mann (1875 – 1955)

 

 

Così Alfred de Musset raccontò le sue notti travolgenti con George Sand e un’educanda

 

da

Stilearte.it

 

 

La parte autobiografia è intensa e circostanziata al punto che Gamiani, o due notti di eccessi (Gamiani, ou deux nuits d’excès), un breve romanzo erotico, pubblicato nel 1833 in forma anonima, è, dalla sua uscita, attribuito a Alfred de Musset. Grandissimo fu il successo dell’opera. All’inizio perchè i personaggi…

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Alfred de Musset (1810 – 1857)

 

 

Decifrato il manoscritto di Voynich con l’Intelligenza Artificiale

 

di

Maximilian Ventura

 

 

Wilfrid Voynich era un antiquario e mercante di libri rari polacco. Nel 1912 si recò in Italia e durante il suo viaggio giunse a Frascati. L’Ordine dei Gesuiti voleva restaurare Villa Mondragone, ma non avendo molti fondi a disposizione decise di vendere una parte dei libri antichi in suo possesso. Fu così che l’antiquario divenne proprietario di uno dei manoscritti più controversi che sia mai stato rinvenuto. Del manoscritto non non si conosce l’autore né il titolo, ma quello che lo rende “misterioso” sono i caratteri utilizzati e la lingua…

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Alcune pagine del Manoscritto Voynich