Archivi categoria: Poesia

Il Romanticismo. Il mondo come necessità di sentimento

 

di

Luca De Vincentiis

 

 

«Il mondo va romanticizzato – scrisse Novalis – Se ne ritrova così il senso originario. Romanticizzare non è altro che un potenziamento qualitativo. […] Quando io conferisco al comune un senso più elevato, all’ordinario un aspetto misterioso, al noto la dignità dell’ignoto, al finito un’apparenza infinita, allora io lo romanticizzo»… 

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Novalis (Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg) 1772–1801

 

 

 

 

Auguri “santagatesi” a Raffaele Lauro per la ricorrenza
del suo 77° compleanno

 

 

In occasione del settantasettesimo compleanno, che ricorrerà domani, 10 febbraio, interrompendo la mia nota riservatezza, voglio rivolgere degli auguri pubblici al professor Raffaele Lauro, per tutti il “prof”, come è stato più volte ricordato. Non mi soffermerò sulle sue qualità umane, intellettuali e culturali (sarebbe troppo lungo!), tantomeno sulla sua prestigiosa carriera istituzionale e di scrittore, ma non posso sottacere il mio consapevole orgoglio per averlo assistito sia nell’impegno parlamentare, in Senato, che nell’attività narrativa. Da lui ho appreso, innanzitutto – e non solo – il metodo e il rigore negli studi, nella ricerca e nel lavoro. Con un principio: non lasciare mai a metà un qualsivoglia compito, indefinito o irrisolto! I miei, pertanto, sono auguri speciali, auguri “santagatesi” di buona salute e di felice prosieguo nei suoi molteplici impegni. So bene che gli saranno graditi, in quanto sono testimone dei suoi legami affettivi e amicali con Massa Lubrense e, in particolare, con Sant’Agata sui Due Golfi. A Sant’Agata i suoi amati genitori, Luigi e Angela, hanno trascorso anni sereni e meravigliosi, assistiti dalla fedele Michelina, prima di trasferirsi a Roma. Qui, da noi, ha coltivato la sua grande amicizia con Alfonso e Livia Iaccarino, i miei zii, con la mia famiglia, in particolare con mia sorella Tiziana, con mia zia Rosa, con Tommaso Staiano e la figlia Giovanna, con Lello Staiano e il figlio Giuseppe, con Salvatore, suo figlioccio, e Paola Ravenna, con Luigi Poi, con Giulio Iaccarino, con i priori e i confratelli della Confraternita del SS. Rosario, della quale è membro onorario, con Pina, Francesco e Firminia di Peppino Francischiello, con Lorenzo Balducelli e con Lello Acone. Ha dedicato, inoltre, un romanzo straordinario al nostro paese, all’epopea di don Alfonso Costanzo Iaccarino, mio bisnonno materno, e al legame tra la nostra terra e il grande poeta Salvatore di Giacomo, aiutato, nei ricordi, da un santagatese di eccellenza, Tonino Siniscalchi. Ha descritto magistralmente il tragico sacco turco di Massa Lubrense e di Sant’Agata nel suo romanzo storico, “Sorrento The Romance”. Due libri che dovrebbero leggere tutti i massesi e i santagatesi, a cominciare dai giovani, le cui pagine sulle nostre bellezze naturali sono emozionanti e irripetibili. E mi fermo qui, perché l’elenco dei suoi legami, santagatesi e massesi, sarebbe interminabile. Auguri, caro prof., e ritorna sempre a Sant’Agata sui Due Golfi, una terra che non tradisce e non delude mai chi ha imparato ad amarla e a celebrarla, come hai fatto tu. PROSIT!

 

 

 

“Bomb” di Gregory Corso: un’ironia d’attualità

 

di

Vincenzo Corrado

 

“A volte l’inferno è un buon posto, se serve a dimostrare con la sua esistenza che deve esistere anche il suo contrario, cioè il paradiso. E cos’è questo paradiso? La poesia.”

Parola di Gregory Corso. Tra i più noti poeti dell’americana scena Beat, esplosa nella metà del Novecento. Di chiare origini italiani, Gregory, fu l’ultimo arrivato ed il più giovane in quel consolidato gruppo ribelle di amici meglio conosciuto come la Beat Generation a cui tutt’ora dobbiamo molto. Sicché infatti, l’effervescenza dei testi di Gregory…

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Gregory Corso (1930 – 2001)

 

Allen Ginsberg e Gregory Corso a New York (1973)

 

 

 

Maria Hardouin: la drammatica vita dell’unica moglie
di Gabriele D’Annunzio

 

di

Gabriella Puleo

 

 

Maria Hardouin di Gallese, figlia del duca Giulio di Gallese e di Natalia Lezzani, a sua volta figlia di Luigi Lezzani, poeta e traduttore italiano, conobbe Gabriele d’Annunzio nel 1883. Lei apparteneva alla nobiltà romana, viveva una vita agiata nel palazzo Altemps di Roma e, come tutte le nobili fanciulle dell’epoca, fu seguita da precettori che le impartirono un’adeguata istruzione. Amava lo studio delle lingue, francese, inglese, tedesco, ed era continuamente stimolata dalle frequentazioni nel salotto di famiglia di artisti e letterati…

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Maria Hardouin di Gallese
(Roma, 30 gennaio 1864 – Gardone Riviera, 18 gennaio 1954)

 

 

 

Dal fantasma alla visione: percorsi medievali dell’amore

 

di

Nicolò Pasero

 

L’etimologia che nelle sue Nugae curialium Walter Map (nato intorno al 1140, morto dopo il 1208) propone per il termine “fantasma” è significativa: A fantasia quod est aparicio transiens dicitur fantasma: “Ciò che è un’apparizione transitoria è detto, da fantasia, fantasma”: l’apparizione fantasmatica prende dunque il nome da una facoltà dell’uomo che riguarda tanto la sfera fisiologica quanto quella psichica… 

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Su alcuni snodi nella tradizione della poesia trobadorica alla fine del XII secolo, «Carte Romanze» 2/1 (2014), pp. 357-382

 

di

Dario Mantovani

 

Come è indicato da Viel nell’introduzione al suo contributo, la sovrapposizione tra la “stemmatica dei canzonieri” della lirica occitanica e le risultanze della critica testuale mette in luce, anzitutto, un primo dato macroscopico, che è quello di una differente distribuzione dei materiali in rapporto alla diacronia. Il canone…

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Novalis: per una poesia progressiva, filosofica e incompiuta

 

di

Andrea Di Carlo

 

Il romanticismo tedesco e, soprattutto, europeo non sarebbero stati gli stessi senza la voce di Novalis, pseudonimo di Friedrich Freiherr von Hardenberg. Perché Novalis riveste un ruolo così significativo nel contesto della letteratura europea e tedesca? Per comprenderlo esaminiamo il suo contesto…

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Friedrich Freiherr von Hardenberg detto Novalis (1772-1801)

 

 

 

Amore e Psiche: delicatezza e pudicizia

 

 

Sulla sublime bellezza plastica di questo gruppo scultoreo non credo vi possa essere nulla da aggiungere alle sensazioni che suscita alla vista tout court. C’è un particolare, però, su cui vorrei soffermarmi: la delicatezza di un gesto. La mano sinistra di Amore che dolcemente regge e copre il seno destro di Psiche. Ecco, questo dovrebbe essere l’amore: delicatezza nella cura della sua essenza e pudore nella sua mostra. L’amore non ha bisogno di null’altro se non di essere delicato e pudico.
Tutto il resto è l’inutile fiera di vanità che, tra l’altro, si celebra oggi (14 febbraio)!

 

Antonio Canova, “Amore e Psiche” (part.), Parigi, Louvre