Archivi categoria: Politica

Baruch Spinoza sull’inutilità dell’uccisione del tiranno

 

di

Eleonora Travanti

 

 

Nel 1670, quando Spinoza pubblica anonimo il Tractatus theologico-politicus, l’Europa è già stata teatro di interminabili guerre di religione nate dalle tensioni politiche tra cattolici e protestanti, negli anni che immediatamente seguono prima la Riforma, poi il Concilio di Trento. Appena due anni dopo, nell’estate del 1672, Spinoza assiste sgomento alla «orrenda uccisione» dei fratelli de Witt, fatti a pezzi da una folla inferocita di orangisti…

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Baruch Spinoza (1632-1677)

 

 

 

Come stranieri a noi stessi: tra dimensione fenomenica
e tensione all’ulteriorità.
Note su ontologia e politica in Kant

 

di

Lucia Nocentini

 

 

Parlare di fenomenicità dell’ente pensante significa riconoscere che il soggetto può in definitiva riflettersi solamente nella cosalità, vale a dire indirettamente; ed è di conseguenza, intrinsecamente scisso, estraniato. In tal senso si può dire che si è come “stranieri a se stessi”; e lo si è tanto più allorché ci troviamo di fronte altri soggetti, che proprio in quanto “interiorità”, ci sfuggono dunque interamente e ai quali a nostra volta sfuggiamo…

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Immanuel Kant (1724-1804)

 

 

 

L’ambigua universalità dei diritti

 

di

Alessandra Algostino

 

 

Il manifesto dei diritti dell’uomo, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, muove dal «riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti uguali e inalienabili». Il concetto di “dignità” dell’uomo, da un lato, appare ormai oggetto di un riconoscimento millenario, e, dall’altro, rappresenta un principio, che, se pur espresso in modi differenti, è trasversale rispetto a varie culture…

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Come aquila incontro alla tempesta
I dilemmi di Rousseau, tra natura e politica

 

di

Maria Grazia Recupero

 

 

…e prende il suo volo, lo spirito audace,
come aquila incontro alla tempesta,
predicando l’avvento dei suoi dèi.
F. Hölderlin, Rousseau

 

I versi di Hölderlin descrivono la parabola filosofica di Jean-Jacques Rousseau nell’incessante tensione fra l’azione e l’inazione, lo slancio umanitario, la passione antisociale e i ripensamenti mistici. Il progressivo abbandonarsi, nella vita come negli scritti, ad una metafisica delirante del sé avrebbe condizionato la critica e spesso condotto ad interpretazioni contraddittorie. È illuminista, storicista, dialettico, Rousseau. Ma anche deluso, intimista e nevrotico…

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Jean-Jacques Rousseau (1712-1778)

 

 

 

Il territorio tra sovranità statale e globalizzazione
dello spazio economico

 

di

Gino Scaccia

 

 

L’uomo è un animale territoriale e la territorialità influisce sul comportamento a tutti i livelli dell’azione sociale. Non sorprende, perciò, che il territorio abbia uno statuto epistemico multiforme e che possa essere diversamente definito a seconda delle discipline che lo pongono
ad oggetto della loro indagine: geografia fisica, geologia, psicofisiologia, antropologia sociale, geoeconomia, geopolitica, diritto…

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Schematizzazione del dissenso

 

di

Lorenzo Villani

 

 

Qualsiasi scelta reca con sé delle conseguenze. Al di là dell’impatto che una decisione può produrre, ogni atto umano è tale in quanto detiene la capacità di generare reazioni da parte di chi ascolta. Prendendo per vero tale assunto di base, secondo quali direttive l’apparato informativo conferisce un’impostazione coerente al ruolo sociale che è tenuto a ricoprire?

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Carl Moll, “Le rovine romane di Schönbrunn” (1891)

 

 

 

 

La politica, l’arte di dissimulare e di non “discordar” coi tempi

 

di

Maurizio Morini

 

 

Il Riccardo II dà inizio alla seconda tetralogia di Shakespeare la quale, composta tra il 1594 e il 1599, si riferisce agli anni che hanno preceduto la guerra delle due rose (1455-1485). Si tratta di un lungo prequel in cui Shakespeare, ripercorrendo gli eventi che a partire dalla fine del XIV secolo hanno portato alla guerra civile, vede riconosciuto il suo successo come drammaturgo. Il Riccardo II, mentre esamina la legittimità del potere e il funzionamento del sistema, narra il peccato originale della politica…

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La guerra nella politica di Carl Schmitt

 

di

Luca Antonio Coppo

 

 

Carl Schmitt, uno dei più importanti giuristi e filosofi della politica del XX secolo, viene ricordato principalmente per la famosa teoria politica della distinzione amico-nemico scritta nel saggio Il concetto di ‘politico’ (1932). Tuttavia, il ‘politico’ non si racchiude solamente all’interno di tale dicotomia in quanto vi è un terzo elemento che completa la definizione...

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Carl Schmitt (1888-1985)

 

 

 

 

Verso una politica scientifica

 

di

Antonio Martini

 

 

Quando pensiamo alla politica, è difficile associarla ad una scienza: non solo per l’immagine che ci offre la nostra politica attuale, ma per il concetto stesso di politica che ci è sempre stato presentato dal punto di vista filosofico. Questa visione non è quindi frutto di un processo accidentale, ma un’eredità della filosofia stessa e del modo con cui si è sempre inteso la politica. È la tradizione filosofica a far sì che il discorso si concentri altrove e non sullo statuto scientifico della politica…

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Il totalitarismo del tempo presente:
funzionari del sistema o protagonisti del proprio destino?

 

di

Nicola Ronchi

 

 

I rivolgimenti a cui stiamo assistendo nel panorama mondiale iper-mediatizzato stanno cambiando rapidamente il nostro modo di concepire i vari ambiti dell’esistenza, tra i quali spicca sicuramente la politica come realtà catalizzatrice di tali trasformazioni. Su di essa – secondo l’appello ancora attuale della studiosa ebrea Hannah Arendt – si staglia l’ombra inquietante del totalitarismo, una presenza minacciosa (e latente) nel sistema di governo contemporaneo da non sottovalutare…

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