Desiderio Erasmo da Rotterdam, noto anche come principe degli umanisti e precettore d’Europa, è stato un filosofo sui generis. Pur non avendo scritto nessun trattato specifico di filosofia, la vastità dell’erudizione classica, l’immensa mole degli studi filologici, l’appello alla libertà dell’uomo, la volontà di rinnovare il cristianesimo, i suoi scritti etico, morali e politici, ne fanno insieme una sorta di Plutarco della modernità e un precursore di Montaigne…
Quando nel 1799 a Mario Pagano venne presentato il compito di scrivere una costituzione per la neonata repubblica napoletana, il filosofo stava osservando, dal suo punto di vista privilegiato, un’epoca in cui due rivoluzioni avevano completamente sconvolto l’assetto politico americano ed europeo, ed in cui la necessità di ricostruire il nuovo ordine aveva dato origine a un turbinio di teorie politiche il cui fulcro era l’idea di Costituzione. Non esisteva ancora una definizione precisa e condivisa di costituzione, non erano chiare le funzioni ad essa attribuibili, né tanto meno il suo valore giuridico…
Cittadinanze. La scelta del plurale indica esplicitamente l’intenzione sottesa al volume che presentiamo: declinare un tema vasto e trasversale attraverso prospettive e metodi diversi, ma al contempo convergenti. Le vie percorse qui sono quelle della storia, con l’ambizione di seguire le forme della cittadinanza nella sfera pubblica e privata, nelle sedi istituzionali e nella società civile, tra soluzioni concettuali, normative ed epistemologiche…
Ragionare sui diritti umani oggi significa ragionare su uno spazio giuridico in sofferenza. Una sofferenza legata indissolubilmente al loro straordinario successo. Più aumenta il raggio di luce di cui i diritti umani si fanno portatori più emerge il cono di ombra, il loro lato oscuro…
In via preliminare consideriamo la trattazione arendtiana condotta su “discorso” e “azione”, soprattutto in riferimento alla macro-tematica che regge l’intera Vita Activa: la distinzione privato-pubblico. Di fatto, la visione etico-politica della Arendt è costruita sulla triade pensiero, azione e discorso; tre attività specificamente umane che oscillano tra quei due tòpoi dicotomizzati del privato (interno) e del pubblico (esterno). Per inquadrare la questione etica…
Nel nostro tempo la democrazia viene invocata e maledetta, sostenuta e criticata, ricercata e misconosciuta. Talvolta è una parola abusata, privata del suo senso, talaltra volta è un orizzonte pratico immediato e tangibile. È opinione comune che la democrazia sia in crisi, molti pensano che essa sia inutile, alcuni la ritengono un’illusione…
L’abbattimento delle frontiere rischia di condurre a due esiti tra loro contraddittori: da una parte, realizzerebbe l’auspicabile riconoscimento di una cittadinanza che accomuni tutti gli individui, dall’altra, alimenterebbe la pericolosa tendenza del potere a concentrarsi, dinamica che la delimitazione territoriale potrebbe contenere. La consapevolezza di questa contraddizione sta alla base di quell’idea culturale che promuove la frantumazione del potere e la sua diffusione tra tutti gli esseri umani, sotto forma di diritti…
La ricezione del pensiero di Emmanuel-Joseph Sieyès ha conosciuto, dopo un iniziale periodo di notevole fioritura (già a partire dal decennio rivoluzionario al cui interno si dipana principalmente la vicenda politica dell’abate) un progressivo declino fino a giungere ad un quasi completo oblio…
Uno dei temi più rivoluzionari della filosofia di Spinoza è sicuramente il diritto della libertà di pensiero, diritto talmente radicato nell’individuo, così come scrive nel Trattato teologico politico, da non poter essere ceduto, nemmeno se egli lo volesse. Si tratta di un vero e proprio potere (perché questo significa per Spinoza la parola diritto) che sconfigge all’origine la pretesa totalitaria di qualsiasi Stato che volesse imporre ai suoi cittadini il proprio pensiero unico…
Definire il «principio di sovranità popolare» è un’operazione tanto complessa quanto lunga è la sua storia che, secondo un’autorevole dottrina, inizia il suo processo di affermazione con l’espansione del Cristianesimo nel Vecchio Continente e, segnatamente, a partire dal Medioevo. È da questo periodo, infatti, che il Cristianesimo si rivela un fattore determinante nel portare ad una maturazione del concetto di «popolo» tale da consentirgli di affermarsi come soggetto politico e, in seguito, come soggetto giuridico legittimato ad assumere il potere sovrano…