Lo Stato è davvero un «mostro freddo», come spesso si afferma ripetendo l’immagine nietzscheiana? Quel certo spirito barocco, che riemerge nella metafora dello Zarathustra, rispecchia senza dubbio la sensibilità dell’epoca nella quale è stata elaborata la teoria dello Stato moderno. In questo caso, tuttavia, il fascino dell’immagine rischia di nascondere la reale complessità sottostante al nuovo modello politico della sovranità…
Società aperta e società chiusa sono due concetti che hanno trovato una grande fortuna nella discussione filosofico-politica, dopo che Popper li ha utilizzati nel suo testo del 1945 La società aperta e i suoi nemici. In realtà questi due concetti erano stati introdotti qualche anno prima già da Henri Bergson, nell’ultima sua grande opera (se si esclude Pensiero e movimento che unisce una serie di saggi scritti negli anni precedenti), ovvero Le due fonti della morale e della religione (1932)…
Ragguardevole è la distanza, tanto sul piano metodologico quanto su quello ideologico tra Montesquieu (1689-1755), filosofo della modération e teorico dei corpi intermedi, e Voltaire (1694-1778), homme de lettres engagé e ammiratore di Luigi XIV (1638-1715)1. Senza dubbio, comunque, l’Esprit des lois risulta una delle opere politiche settecentesche più attentamente meditate dal patriarca di Ferney…
You will forgive me if I start, anachronistically, with a quote which belongs to a much later time than the authors I shall be dealing with. As I hope to show, it is not out of place because it identifies perfectly the problem and enables me to scatter light on the path I intend to follow. In the Gospel of John, in his confrontation with the Pharisees, Jesus says: “And you will know the truth and the truth will set you free” (John, 8:32)…
Chi leggesse soltanto il frontespizio del libro di Antonella Besussi potrebbe essere indotto, vista la forte risonanza mediatica di quel dibattito, a collocarlo nel contesto del cosiddetto «nuovo realismo». Disputandum est nasce però, oltre che da un lavoro di ricerca del tutto indipendente, dall’insoddisfazione per le tesi di un’importante corrente in filosofia politica, quella dei liberali contemporanei raccolti (più o meno fedelmente) attorno al progetto di Liberalismo politico di John Rawls…
La complessa e spesso travagliata storia della costruzione dello stato moderno oggi può essere riletta come il compimento di un destino ‘tragico’, un destino che ci sta di fronte come uno degli esiti estremi della parabola segnata da quella forma di riorganizzazione della vita collettiva che siamo abituati a chiamare ‘secolarizzazione’. Che cosa significa affermare che nella modernità lo stato ha interpretato una figura del ‘tragico’? Anzitutto, è importante precisare che in questo caso il termine “tragedia”…
“Non est super terram potestas quae comparetur ei” (Job 41, 24). La copertina della prima edizione del Leviatano – sopra la celebre immagine dell’uomo collettivo costituito da una moltitudine d’uomini riuniti entro il corpo del sovrano – porta il versetto di Giobbe appena citato. La sovranità dello Stato si sostanzia in una potestas che non ha eguali e nulla sulla terra le si può paragonare. La sovranità presentataci da Hobbes sta in intimo contatto con gli elementi della forza, del potere, del terrore allo scopo di liberare i cittadini dal rischio dell’essere uccisi…
Da Roma a Roma. Dal 25 marzo 1957 al 29 ottobre 2004. A distanza di quarantasette anni il cammino dell’attuale Unione Europea si è ricongiunto con i luoghi dove ebbe avvio con i Trattati istitutivi della CEE e dell’Euratom. Identica Sala, quella degli Orazi e Curiazi in Campidoglio, differente addobbo paesaggistico. Non soltanto per le opposte condizioni climatiche, pioggia battente la prima volta, solare appendice di una calda estate la seconda…
Desiderio Erasmo da Rotterdam, noto anche come principe degli umanisti e precettore d’Europa, è stato un filosofo sui generis. Pur non avendo scritto nessun trattato specifico di filosofia, la vastità dell’erudizione classica, l’immensa mole degli studi filologici, l’appello alla libertà dell’uomo, la volontà di rinnovare il cristianesimo, i suoi scritti etico, morali e politici, ne fanno insieme una sorta di Plutarco della modernità e un precursore di Montaigne…
Quando nel 1799 a Mario Pagano venne presentato il compito di scrivere una costituzione per la neonata repubblica napoletana, il filosofo stava osservando, dal suo punto di vista privilegiato, un’epoca in cui due rivoluzioni avevano completamente sconvolto l’assetto politico americano ed europeo, ed in cui la necessità di ricostruire il nuovo ordine aveva dato origine a un turbinio di teorie politiche il cui fulcro era l’idea di Costituzione. Non esisteva ancora una definizione precisa e condivisa di costituzione, non erano chiare le funzioni ad essa attribuibili, né tanto meno il suo valore giuridico…