Archivi categoria: Storia

Il tiranno triste e la felicità senza invidia di Senofonte

 

di

Maurizio Morini

 

 

Viviamo in tempi in cui è tornata di gran moda la parola tiranno. Oltre all’apparire di molta pubblicistica, anche accademica, sono diverse le cause di questo fenomeno: dall’indifferenza, che si tramuta in vero e proprio disprezzo, da parte dei governati nei confronti della politica e delle cosiddette èlites, fino all’insofferenza di molti governanti nei confronti delle modalità democratiche di gestione del potere. Da questo punto di vista, il recente emergere di personalità politiche forti e non convenzionali… 

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L’Infinito Razzismo

 

di

Pasquale Russo*

 

L’incredibile delle tecnologie ancora lo dobbiamo vedere e ancora dobbiamo vedere il loro potere terrificante. Saranno molte quelle che fioriranno in questo secolo e per fortuna non credo che le vedrò in atto, ma le percepisco e così in questo mio ultimo definitivo articolo sull’evoluzione tecnologica proverò a parlarne, in particolare di due che più delle altre mi terrorizzano sperando che la generazione dei miei figli…

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Ho fotografato/ l’inferno/è sempre a fuoco/perfetto (Laura Accerboni)

 

*Direttore Generale dell’Università degli Studi “Link Campus University” di Roma

 

 

Franca Florio: l’immensa “Regina senza Corona” della Belle Époque siciliana

 

di

Giada Costanzo

 

Una spallina abbassata. L’ardita trama di un abito aderente a quel vitino fine, a quell’incarnato ambrato da tanti desiderato. Le suggestive pennellate del grande artista Giovanni Boldini, fotografavano così donna Franca, dea di una sicilianità florida e antica

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“Ritratto di Donna Franca Florio” (Giovanni Boldini – 1924)

 

 

 

Dal fantasma alla visione: percorsi medievali dell’amore

 

di

Nicolò Pasero

 

L’etimologia che nelle sue Nugae curialium Walter Map (nato intorno al 1140, morto dopo il 1208) propone per il termine “fantasma” è significativa: A fantasia quod est aparicio transiens dicitur fantasma: “Ciò che è un’apparizione transitoria è detto, da fantasia, fantasma”: l’apparizione fantasmatica prende dunque il nome da una facoltà dell’uomo che riguarda tanto la sfera fisiologica quanto quella psichica… 

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Guglielmo I il Conquistatore

 

da

Londraweb.com

 

 

La vicenda di Guglielmo I, primo re normanno d’Inghilterra e duca di Normandia, risale all’incirca all’anno 1000. Ad essa è fortemente legata la storia della monarchia in Inghilterra…

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Guglielmo I il Conquistatore (1028-1087)

 

 

Cosa ci insegna un idillio amoroso medievale sulle molestie sessuali di oggi. La storia di Abelardo ed Eloisa

 

di

Lisa Bitel

 

 

I mezzi di informazione sono improvvisamente saturi di notizie su uomini influenti, il cui comportamento sul luogo di lavoro è stato contestato da parte delle donne. Questi presunti molestatori sembrano dare per scontato che il potere sul posto di lavoro li autorizzi ad avere contatti sessuali con chiunque…

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Nel nome di Giordano Bruno, il diritto alla dignità

di

Maria Mantello

 

Il 17 febbraio del 1600, dopo lunghi anni di carcere e terribili violazioni alla sua dignità, Giordano Bruno veniva fatto bruciare vivo perché “eretico, pertinace, impenitente”, come recitava la condanna del tribunale della Santa Inquisizione Romana, presieduto personalmente dal papa. Nello stesso giorno del suo martirio anche i suoi libri venivano dati alle fiamme sul sagrato della basilica di S. Pietro… 

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Thomas Hobbes, la storia e la politica

 

di

Daniela Coli

 

Storia e politica sono così annodate da noi da essere famosi per la revisione ininterrotta del passato: basta pensare al volume di Albert Russell Ascoli e Krystyna von Hennenberg intitolato Making and Remaking Italy: The Cultivation of National Identity. All’estero si discute con una certa bonaria ironia dei dibattiti italiani sui miti del Risorgimento e della Resistenza…

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Thomas Hobbes (1588-1679)

 

Mosè, Cristo e Maometto: tre impostori o tre grandi politici?

 

 

Una lunga tradizione di pensiero si è concentrata in un libello dalle origini leggendarie e dalla storia redazionale molto vivace, intitolato Trattato dei tre impostori, dove Mosè, Cristo e Maometto sono stati definiti con l’epiteto del titolo: impostori, appunto. Ne ripercorro, brevemente, le fasi redazionali. L’esistenza di un trattato latino, De tribus impostoribus, sebbene sia stata molte volte affermata e data per certa fin dal XIII secolo, non è mai stata dimostrata, non essendo giunta fino a noi alcuna copia. I probabili autori sono stati identificati, nel tempo, con AverroèFederico IIPier delle VignePoggio BraccioliniErasmo da Rotterdam, Pietro AretinoGuillaume PostelMichele ServetoJean Bodin, Bernardino OchinoGirolamo CardanoPietro PomponazziGiordano BrunoTommaso Campanella, Giulio Cesare VaniniBaruch Spinoza e altri. Un secondo trattato latino, sempre intitolato De tribus impostoribus, anonimo, è stato composto nel 1688 e stampato, a Vienna, nel 1753. Un terzo trattato, intitolato La Vie et l’Esprit de Mr Benoît de Spinosa, è stato pubblicato, per la prima volta, anonimo e in francese, a L’Aia, nel 1719. Solo le successive edizioni avrebbero assunto il titolo di Traité des trois imposteurs.
Eccone alcuni passaggi (tratti da Trattato dei tre impostori. La vita e lo spirito del signor Benedetto De Spinosa, Einaudi, 1994): “La stessa nozione di Dio è incerta per coloro che pure ne sostengono l’esistenza, i quali danno «la definizione di Dio ammettendo la loro ignoranza», senza comprendere «chi lo ha creato» o affermando «che è lui stesso il principio di sé», sostenendo così «una cosa che non capiscono. Dicono: non comprendiamo il suo inizio; dunque l’inizio non esiste». Avviene che la sua nozione sia «il limite di un’astrazione intellettuale», e venga definito a volte Natura, a volte Dio, avendone idee disparate. Chi chiama Dio «la connessione delle cose», chi «un essere trascendente, perché non può essere visto né compreso». Si sostiene, poi, che Dio sia amore, benché egli, in quanto creatore, abbia dotato l’uomo di una natura opposta alla sua e lo abbia sottoposto «alla tentazione dell’albero, sapendo che avrebbe commesso una trasgressione fatale a se stesso e ai suoi discendenti». Per riscattare poi la colpa dell’uomo, Dio farà subire a suo figlio i peggiori tormenti: «nemmeno i barbari credono a storie così menzognere». Ci si deve chiedere, allora, perché mai bisognerebbe tributare un culto a Dio, regolato da un’istituzione religiosa, oltre tutto in considerazione del fatto che un essere perfetto non dovrebbe averne bisogno: «il bisogno di essere onorato è segno d’imperfezione e d’impotenza». In realtà, «ognuno comprende che è interesse dei governanti e dei potenti stabilire una religione per mitigare gli istinti violenti del popolo». Si dice che la presenza di una coscienza morale sarebbe la prova che Dio ha dato all’uomo la nozione del bene e del male e conseguente timore della punizione, ma in realtà le cattive azioni alterano l’armonia sociale e chi le commette teme le sanzioni della società umana. È la ragione naturale a illuminare il comportamento morale dell’uomo. Il resto è «un’invenzione dei nostri oziosi sacerdoti, che così accrescono considerevolmente il loro tenore di vita». Nessuna religione è in grado di dimostrare né l’esistenza né la natura di un’essenza divina, anche se sempre vi è chi ha preteso di conoscerla: i pagani dell’antichità, il re Numa, Mosé, Maometto, i bramini indiani, i cinesi, ciascuno contraddicendo gli altri. «Si credette che il giudaismo correggesse il paganesimo, il cristianesimo il giudaismo, Maometto entrambi, e si attende il correttore di Maometto e dell’islamismo». È, dunque, naturale sospettare che i fondatori delle religioni siano tutti degli impostori. Del resto, ogni religione accusa tutte le altre di impostura e, in particolare nel cristianesimo, ogni setta cristiana «accusa l’altra di aver corrotto il testo del Nuovo Testamento». Occorrerebbe, poiché non è evidentemente possibile credere a ogni religione, non credere a nessuna, «finché non si sia trovata la vera religione». Pertanto, per stabilire la verità di ogni singola religione, bisognerebbe esaminare con cura le affermazioni dei loro singoli fondatori: «non bisogna prendere affrettatamente per dogma o per testimonianza sicura quel che il primo che passa abbia asserito». Operazione molto difficile, che si può dubitare possa mai giungere a una conclusione effettiva”.
Io credo che Mosè, Cristo e Maometto siano stati sì, impostori, ma filosofici, considerata la sostanziale fallacia dei loro insegnamenti metafisico-teologici, e, allo stesso tempo, li ritengo i più grandi politici della storia, visti gli “iscritti” ai loro “partiti” e quanto questi hanno fatto e continuano a fare in nome loro. Niente di divino o rivelato, quindi. Solo ignoranza, superstizione e credulità da parte di chi, ancora oggi, segue questi tre “segretari di partito” e i loro diktat, da un lato, antivitali, per dirla alla Nietzsche, e, dall’altro, espansionistici. Tutto ciò non fa altro che dimostrare, dunque, la natura esclusivamente politica dell’azione dei tre fondatori di religioni (Ebraismo, Cristianesimo e Islam), come enunciato nel pamphlet, “veri e propri impostori dediti alla gloria personale e all’asservimento dei popoli”.