La comunicazione politica nell’era delle nuove tecnologie
e dell’AI


di Riccardo Piroddi

 

 

In anteprima, la prefazione dell’on. prof. Raffaele Lauro al volume,
in uscita a settembre 2024, per i tipi di Eurilink University Press

 

 

La comunicazione politica nell’era delle nuove tecnologie e dell’AI di Riccardo Piroddi è un’opera che analizza, in profondità, le trasformazioni radicali che hanno investito la comunicazione politica negli ultimi decenni, influenzata dalla democratizzazione delle tecnologie digitali e dall’emergere dell’Intelligenza Artificiale (AI). E traccia, sapientemente, il percorso attraverso le diverse fasi della comunicazione politica, esaminando i cambiamenti nelle dinamiche tra politici, media e cittadini-elettori e documentando come le nuove tecnologie abbiano ridefinito le strategie e le modalità di interazione politica. L’opera presenta, da subito, le caratteristiche del manuale. La manualistica costituisce un genere letterario e tecnico essenziale, che funge da ponte tra la teoria e la pratica, offrendo ai lettori istruzioni chiare e precise su come utilizzare strumenti o apprendere determinate competenze. Per comprendere a fondo la progressione concettuale e argomentativa in questo tipo di testi, è necessario valutare, seppur brevemente, i vari elementi che contribuiscono alla loro efficacia. La prima sezione di un manuale è cruciale, perché stabilisce il contesto e le aspettative del lettore. L’autore vi introduce l’argomento, definisce il pubblico di riferimento e delinea gli obiettivi principali del testo, creando, così, una base solida, su cui costruire il resto della trattazione. Un aspetto fondamentale della manualistica, quindi, è costituito dalla sua struttura chiara, generalmente suddivisa in capitoli o sezioni, ciascuno dei quali copre un argomento specifico, facilitando la “navigazione” e consentendo al lettore di trovare rapidamente le informazioni necessarie. La progressione degli argomenti, pertanto, segue una sequenza logica, che facilita l’apprendimento. Si parte generalmente dalle nozioni più semplici e fondamentali per arrivare, gradualmente, a concetti più complessi e specifici. Tale metodo incrementale aiuta il lettore a costruire una comprensione solida di base, prima di affrontare temi più avanzati. Il linguaggio utilizzato nella manualistica deve essere netto, diretto e privo di ambiguità. La precisione diventa fondamentale per evitare malintesi che potrebbero portare a errori nell’applicazione delle istruzioni. La progressione concettuale viene predisposta per guidare l’utente attraverso un percorso di apprendimento intellegibile e ben strutturato. Ogni elemento risulta attentamente calibrato per facilitare la comprensione e l’applicazione pratica delle informazioni fornite. Tale approccio sistematico consente al lettore di poter acquisire nuove competenze, in modo efficace e senza frustrazione.
In La comunicazione politica nell’era delle nuove tecnologie e dell’AI, Riccardo Piroddi riesce ad articolare abilmente una narrazione che parte dalle origini della comunicazione politica, passando attraverso le sue trasformazioni epocali, fino a giungere ai più recenti sviluppi nel panorama contemporaneo. Con abilità, conduce il lettore in un viaggio nel tempo, illustrando come la comunicazione politica sia stata una forza motrice di libertà e di sviluppo nelle epoche storiche più recenti. Dalle prime forme di propaganda all’uso dei mezzi di stampa, fino all’era delle trasmissioni radiofoniche e televisive, fino alla rivoluzione digitale, ogni fase viene analizzata in modo approfondito e contestualizzato. Ciascun capitolo costituisce un tassello che contribuisce a costruire un quadro esaustivo e coerente, fornendo una comprensione completa delle dinamiche e delle strategie che hanno plasmato il modo in cui la politica comunica con il pubblico, evidenziando, soprattutto, come le innovazioni tecnologiche in atto abbiano rivoluzionato i metodi di comunicazione, trasformando il messaggio politico in un potente strumento di persuasione e di mobilitazione.
Piroddi non si limita a una mera descrizione storica, ma entra nel merito delle tecniche e degli strumenti utilizzati, mostrando come l’avvento dei social media e delle piattaforme digitali abbia radicalmente cambiato le modalità di interazione tra i leader politici e i cittadini. L’analisi delle campagne elettorali più recenti, delle strategie di marketing politico e della gestione delle crisi mediatiche offre al lettore, in tal modo, uno scenario, attuale e dettagliato, dei meccanismi contemporanei. Ogni capitolo risulta arricchito da esempi concreti e casi di studio, che permettono di comprendere meglio le teorie esposte. Non si tratta di una semplice cronologia degli eventi, ma di riflessioni critiche sui cambiamenti nei contenuti e nelle modalità della comunicazione politica.
La capacità di adattamento dei messaggi politici ai mezzi di comunicazione emergenti viene esaminata con acume, mettendo in luce come ogni fase storica abbia portato con sé un insieme di sfide e di opportunità innovative. Attraverso un’analisi dettagliata, Piroddi mostra come l’evoluzione dei media, dai giornali alla radio, dalla televisione all’era digitale, abbia influenzato il modo in cui i politici comunicano con il pubblico e con gli elettori.
Ad esempio, l’introduzione della stampa ha permesso la diffusione di pamphlet e giornali che hanno reso possibile un dibattito politico più ampio e accessibile, come evidenziato da Jürgen Habermas nella sua teoria della sfera pubblica. Con l’avvento della radio, si è assistito a una personalizzazione della comunicazione politica, fenomeno ben documentato da Paul Lazarsfeld e da Robert Merton, che, nel loro saggi sugli effetti della radio sulla propaganda politica, hanno evidenziato l’importanza della voce e della personalità, anche estetica, dei leader. L’introduzione della televisione ha ulteriormente trasformato la comunicazione politica, come approfondito da Marshall McLuhan, il quale, nella sua celeberrima opera Understanding Media, ha coniato la famosa frase “il medium è il messaggio”. McLuhan sostiene, infatti, che la televisione, con la sua capacità di trasmettere immagini visive, abbia alterato profondamente la natura della comunicazione politica e la ricerca del consenso, dando maggior rilievo all’immagine e alla presenza fisica, e persino all’abbigliamento e alla gestualità, dei politici.
Con l’avvento di Internet e dei social media, la comunicazione politica ha subìto un’altra radicale, quanto inizialmente imprevedibile, trasformazione. Andrew Chadwick e Jennifer Stromer-Galley, nelle loro opere sulla politica digitale, hanno sondato come le piattaforme social abbiano cambiato le dinamiche di interazione tra politici ed elettori, rendendo la comunicazione immediata e bidirezionale. La teoria del “Networked Public Sphere” di Yochai Benkler, inoltre, ha evidenziato, come Internet abbia prodotto una democratizzazione dell’informazione, consentendo a un numero sempre maggiore di individui di partecipare al dibattito pubblico. Piroddi sottolinea, appunto, come l’introduzione di nuovi media abbia non solo cambiato la forma e il contenuto dei messaggi politici, ma anche modificato le dinamiche del potere e della partecipazione democratica. Ad esempio, se l’avvento della televisione ha enfatizzato l’importanza dell’immagine e della personalità del candidato, l’era digitale ha portato alla ribalta la comunicazione istantanea e la possibilità di un’interazione diretta con gli elettori attraverso i social media. Questa trasformazione continua merita di essere esaminata non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche sociale e culturale. Piroddi, difatti, indaga come i vari gruppi demografici abbiano risposto ai cambiamenti nei mezzi di comunicazione e come i politici abbiano dovuto adattare i loro messaggi per raggiungere efficacemente questi diversi segmenti di elettorato. Viene analizzato anche l’impatto della globalizzazione e come la comunicazione politica non sia più confinata nei limiti geografici di un singolo paese, ma debba considerare anche una platea globale. Inoltre, riflette criticamente sull’etica della comunicazione politica nell’era dei nuovi media, affrontando la questione della disinformazione e delle fake news e come questi fenomeni rappresentino nuove e allarmanti sfide per la trasparenza e l’integrità del processo democratico. Autentiche minacce per la stabilità delle istituzioni rappresentative e per rapporto di rappresentanza tra cittadini ed eletti. Nel contesto dei social media, Piroddi fa riferimento, in particolare, al concetto di echo chamber, descritto da Cass Sunstein, per il quale gli individui tendono a esporsi solo a informazioni e opinioni che confermano le loro convinzioni preesistenti, rafforzando polarizzazioni e divisioni. Questo fenomeno rappresenta una delle sfide più critiche per la comunicazione politica contemporanea, in quanto ostacola il dialogo e il confronto tra le diverse posizioni.
Questo “manuale”, quindi, si distingue per la capacità di collegare teoria e pratica. Piroddi combina una solida base teorica con esempi pratici e casi di studio, rendendo il libro accessibile non solo agli studiosi e agli studenti di scienze politiche e comunicazione, ma anche a un pubblico più ampio, interessato a comprendere le dinamiche del potere e dell’influenza politica. Ogni esempio pratico è scelto con accuratezza, per illustrare concetti chiave e per evidenziare le strategie comunicative che hanno avuto successo o che hanno fallito, fornendo lezioni preziose per i futuri comunicatori politici. Gli esempi spaziano da campagne elettorali di rilevanza storica a recenti eventi politici, consegnando una panoramica completa delle tecniche di persuasione e delle tattiche retoriche impiegate nei vari contesti. Ad esempio, si analizza la campagna elettorale di Barack Obama del 2008, che è stata rivoluzionaria per l’uso dei social media e del micro-targeting. La strategia di Obama ha sfruttato piattaforme, come Facebook e Twitter, per coinvolgere gli elettori giovani e creare un senso di comunità. La campagna ha utilizzato i big data per inviare messaggi personalizzati agli elettori, basati sulle loro preferenze e comportamenti online, mostrando come la tecnologia possa essere un potente alleato nella comunicazione politica. Il manuale affronta anche diverse tematiche cruciali, come il ruolo dei media nella formazione dell’opinione pubblica, l’influenza delle campagne sui social media, e le tecniche di framing utilizzate per modellare le narrazioni politiche. Ogni caso di studio è analizzato in profondità, evidenziando non solo gli aspetti vincenti, ma anche gli errori strategici che hanno portato ad esiti negativi. Questo approccio critico, dunque, permette ai lettori di sviluppare una comprensione più raffinata e completa delle dinamiche comunicative.
Non limitandosi a illustrare teorie astratte, Piroddi le collega direttamente alle pratiche quotidiane di chi opera nel campo della comunicazione politica. Vengono forniti strumenti pratici e metodologici per analizzare le campagne politiche, per valutare l’efficacia dei messaggi e per progettare strategie di comunicazione che siano, sia etiche che incisive. Questa integrazione di teoria e pratica rende questo manuale indispensabile per chiunque voglia comprendere e operare nel mondo della comunicazione politica. Particolare attenzione è dedicata alle nuove tecnologie, più innovative, e ai loro impatti sulla comunicazione politica, come i big data, l’analisi predittiva e l’Intelligenza Artificiale, che stanno trasformando le modalità con cui i politici interagiscono con gli elettori e come queste tecnologie possano essere utilizzate per migliorare l’engagement e la personalizzazione dei messaggi. Ad esempio, nel libro è descritto come le campagne elettorali moderne utilizzino strumenti di analisi dei sentimenti per monitorare in tempo reale le reazioni del pubblico sui social media, permettendo di adattare rapidamente le strategie comunicative. Un altro esempio pratico riguarda l’uso della disinformazione e delle fake news nelle campagne politiche. Il caso analizzato delle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 evidenzia come la diffusione di notizie false attraverso i social media abbia influenzato l’opinione pubblica americana. Piroddi vaglia le tecniche utilizzate per creare e diffondere queste informazioni e si interroga sulle implicazioni etiche e legali di tali pratiche. Piroddi, non da ultimo, affronta l’importante tema dell’etica nella comunicazione politica. Viene dedicato molto spazio alle questioni morali, esplorando i dilemmi che i comunicatori politici devono affrontare, offrendo loro delle linee guida su come gestire queste sfide in modo responsabile. Questo aspetto appare particolarmente rilevante in un’epoca in cui la disinformazione e le fake news sono diventate minacce pressanti.
Questo libro, orbene, costituisce una risorsa preziosa per chiunque voglia approfondire la conoscenza della comunicazione politica. La sua progressione concettuale, basica e logica, unita alla completezza delle argomentazioni e alla capacità di trattare temi innovativi, lo rende un contributo significativo nel campo degli studi politici e della comunicazione. Ed insieme una lettura indispensabile per comprendere appieno le trasformazioni storiche e i contenuti innovativi che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare questo settore cruciale della società moderna. L’opera invita il lettore a riflettere non solo sui mezzi e sui metodi della comunicazione politica, ma anche sulle implicazioni etiche e sociali di un mondo, in cui l’informazione e la persuasione giocano un ruolo sempre più centrale nelle dinamiche del potere. Questo aspetto è di fondamentale importanza, poiché viviamo in un’epoca in cui la velocità e la diffusione delle informazioni possono influenzare profondamente l’opinione pubblica e, di conseguenza, le decisioni politiche.
Un altro punto di forza della trattazione risulta l’analisi delle dinamiche di potere all’interno della comunicazione politica. Il testo si distingue per la sua capacità di svelare come il controllo dell’informazione possa essere utilizzato non solo per mantenere il potere, ma anche per influenzare le masse in modo sottile e pervasivo. Vi sono trattate, in particolare, le strategie attraverso cui i leader politici e i governi manipolano l’informazione per consolidare il loro potere, includendo l’uso selettivo delle notizie, la censura, la propaganda e la disinformazione. Viene evidenziato anche come la manipolazione dei media e delle piattaforme digitali possa modellare l’opinione pubblica, creando narrazioni che favoriscono chi detiene il potere. Tra le tecniche analizzate spiccano il gatekeeping (il controllo di quali notizie vengono diffuse e quali vengono soppresse); il framing (presentazione delle notizie in un modo che influisca sulla percezione del pubblico); l’agenda setting (l’abilità di stabilire quali temi diventino oggetto di discussione pubblica). Tali tecniche diventano fondamentali per comprendere il modo in cui le informazioni possano essere usate per indirizzare il dibattito pubblico e orientare le opinioni delle masse. Viene rivelato anche come il controllo dell’informazione non solo influisca sulle opinioni politiche, ma anche sulla percezione della realtà sociale. Le narrazioni costruite dai media possono creare immagini distorte della realtà, enfatizzando o minimizzando determinati aspetti della società. Il testo non solo denunzia queste dinamiche di potere, ma offre anche strumenti pratici per riconoscere e contrastare tali pratiche manipolative, nonché fornisce anche una guida dettagliata su come analizzare criticamente le informazioni e sviluppare un pensiero indipendente. Non limitandosi a un approccio teorico, Piroddi offre anche strumenti pratici per chi lavora nel campo della comunicazione politica, proponendo metodologie di analisi e suggerimenti per sviluppare campagne comunicative efficaci ed eticamente sostenibili. Questi consigli risultano utili non solo per i professionisti del settore, ma anche per chiunque desideri comprendere meglio le dinamiche comunicative che influenzano la politica odierna.
Un’altra significativa proposta risulta l’introduzione delle metodologie di analisi avanzate. Queste permettono ai professionisti di valutare l’efficacia delle loro campagne di comunicazione, identificare punti di forza e di debolezza, onde apportare modifiche strategiche basate su dati concreti. Tra le tecniche presentate, si rileva l’analisi del discorso, l’analisi dei contenuti e il monitoraggio dei social media, strumenti indispensabili per chi deve navigare il complesso panorama della comunicazione politica moderna. Il manuale, però, come in avanti già evidenziato, non si limita alla teoria e all’analisi, ma fornisce anche suggerimenti pratici per sviluppare campagne comunicative di successo. Viene esplorato il processo di pianificazione delle campagne, dalla definizione degli obiettivi alla selezione dei canali di comunicazione più appropriati. Inoltre, vengono presentate strategie per la creazione di messaggi chiari e persuasivi, capaci di raggiungere e coinvolgere diversi segmenti di pubblico. Un elemento distintivo riguarda l’attenzione rivolta all’etica nella comunicazione politica. In un’epoca in cui la disinformazione e le notizie false sono all’ordine del giorno, il testo sottolinea l’importanza di garantire standard etici elevati. Viene discusso, pertanto, come sviluppare campagne che risultino non solo efficaci, ma anche trasparenti e rispettose dei principi democratici. Questo aspetto diventa fondamentale per costruire e mantenere la fiducia del pubblico. I consigli (e le metodologie) sviluppati sono pensati per essere utili a un’ampia gamma di lettori. I professionisti della comunicazione politica vi troveranno la conferma di strumenti avanzati per migliorare il loro lavoro, mentre gli studenti e gli appassionati del settore potranno acquisire una comprensione più profonda delle dinamiche comunicative che influenzano la politica contemporanea. Anche chi non lavora direttamente nel settore, quindi, potrà trarre beneficio dalla lettura, sviluppando una maggiore consapevolezza critica rispetto ai messaggi politici che riceve quotidianamente.
Per entrare nel merito dei contenuti, il manuale è suddiviso in undici capitoli, ciascuno dei quali affronta un aspetto specifico della comunicazione politica.
1. Le diverse generazioni della comunicazione politica
Introduce le generazioni della comunicazione politica, dal contatto diretto tra politici e cittadini, all’era della televisione, fino all’attuale epoca digitale. Viene illustrata l’evoluzione storica della comunicazione politica e come ciascuna generazione abbia influenzato le dinamiche di interazione tra politici e opinione pubblica.
2. I protagonisti e le fasi della comunicazione politica
Esamina il ruolo del sistema politico, dei media e dei cittadini-elettori nelle diverse fasi storiche della comunicazione politica, delineando, altresì, le funzioni e le interazioni tra i tre protagonisti fondamentali della comunicazione politica, descrivendo opportunamente le principali fasi storiche che hanno segnato l’evoluzione del rapporto tra politica e comunicazione.
3. La comunicazione politica tradizionale
Analizza i metodi tradizionali di comunicazione politica, caratterizzati da una comunicazione unidirezionale e mediata, focalizzandosi su come i messaggi politici venivano veicolati attraverso i media tradizionali, quali stampa e televisione, e il ruolo dei gatekeeper nel controllo e nella diffusione delle informazioni politiche.
4. Evoluzione della comunicazione politica mediatica
Approfondisce il passaggio dalla comunicazione statica a quella dinamica, grazie alla moltiplicazione dei canali televisivi e all’avvento di Internet. Viene discussa la transizione dal modello di comunicazione centralizzato e controllato a uno più frammentato e interattivo.
5. Dal sito internet al blog
Studia l’evoluzione della comunicazione politica online, dal sito web al blog. È illustrato come la creazione di contenuti su piattaforme personali abbia trasformato il modo in cui i politici comunicano con il pubblico e come i blog siano diventati strumenti potenti per il dibattito politico e la diffusione delle idee.
6. Dal blog al social network site
Esplora l’impatto dei social network sulla comunicazione politica, vagliando piattaforme come Facebook, Twitter (o X), YouTube, Instagram, TikTok e LinkedIn. Viene approfondito il ruolo dei social media nella creazione di comunità virtuali, nella mobilitazione politica e nell’influenzare l’opinione pubblica.
7. La comunicazione politica e il web writing
Sviluppa le tecniche di scrittura per il web, applicate alla comunicazione politica. Si discute come la scrittura digitale differisca da quella tradizionale e come le tecniche di web writing possano essere utilizzate per creare contenuti politici, efficaci e coinvolgenti.
8. La nuova comunicazione politica
Illustra le caratteristiche della comunicazione politica moderna, interattiva e partecipativa, e le sue implicazioni per la democratizzazione dell’informazione e la polarizzazione del dibattito pubblico. Viene esposto come la comunicazione immediata e non filtrata sui social media abbia cambiato il panorama politico e le dinamiche del dibattito pubblico.
Le nuove strategie di comunicazione politica
Espone e spiega le strategie moderne di comunicazione politica, inclusa la micro-targetizzazione, l’impatto delle fake news e il ruolo degli influencer. Ed esamina come i politici utilizzino tecniche avanzate di marketing digitale per raggiungere e mobilitare gli elettori e come la disinformazione e le fake news rappresentino una minaccia per la democrazia.
10: La comunicazione politica e l’AI
Partendo da una panoramica storica sull’Intelligenza Artificiale, scandaglia le sue origini e i principali sviluppi che l’hanno portata a diventare una componente cruciale della moderna comunicazione politica. È tracciato il percorso dalle prime teorie sull’AI fino agli avanzamenti tecnologici contemporanei, illustrando come sia passata da una fase sperimentale a un elemento integrato nei processi di analisi e di strategia politica.
L’AI è descritta come una tecnologia che utilizza algoritmi di machine learning per analizzare grandi quantità di dati, individuare pattern e fare previsioni. Le sue applicazioni spaziano dall’analisi dei sentimenti sui social media alla profilazione degli elettori, consentendo una comprensione più approfondita delle tendenze elettorali e dei comportamenti dei votanti. Prosegue, poi, approfondendo le principali applicazioni dell’AI nella comunicazione politica contemporanea. L’AI permette di raccogliere e analizzare enormi volumi di dati provenienti da diverse fonti, come sondaggi, social media e registri elettorali. Gli algoritmi di machine learning possono identificare tendenze e pattern che sarebbero impossibili da individuare manualmente. Grazie alla capacità di profilare gli elettori in base a comportamenti e preferenze, l’AI consente campagne di micro-targeting altamente personalizzate. I messaggi politici possono essere adattati a segmenti specifici dell’elettorato, aumentando l’efficacia delle campagne elettorali. L’AI viene utilizzata anche per creare chatbot, che interagiscono con gli elettori in tempo reale, rispondendo a domande, fornendo informazioni sui candidati e le loro politiche, e raccogliendo feedback. Gli algoritmi di AI possono analizzare i sentimenti espressi nei post sui social media, nei commenti e negli articoli di news, fornendo ai politici una visione immediata di come vengono percepiti dal pubblico e quali sono le tematiche più sensibili. Approfondisce, altresì, l’integrazione dell’AI nella comunicazione politica, mostrando i benefici e le criticità che ne derivano. L’AI permette una personalizzazione estrema dei messaggi politici, adattandoli alle esigenze e ai bisogni specifici di diversi segmenti dell’elettorato. Questa capacità di personalizzare i contenuti aiuta a creare una connessione più forte e diretta con gli elettori. L’utilizzo dell’AI, quindi, aumenterà l’efficienza delle campagne elettorali, consentendo di indirizzare le risorse in modo più preciso, ottimizzando i messaggi per massimizzarne l’impatto. Piroddi non si limita a trattare dei benefici, ma affronta, in maniera problematica, anche i rischi associati all’uso dell’AI nella politica, come la manipolazione dell’opinione pubblica, la diffusione di fake news e la creazione di echo chambers, che polarizzano ulteriormente il dibattito politico. Un altro aspetto cruciale trattato riguarda la questione aperta e, allo stato, oggetto di polemiche scientifiche, destinate ad intensificarsi, sulle implicazioni etiche e sulle minacce derivanti da un utilizzo letale, anche sul piano bellico, dell’AI. Piroddi, responsabilmente, invoca l’urgente e irrinunciabile bisogno di regolamentare, in maniera efficace, sul piano nazionale e internazionale, la “rivoluzione” in atto dell’AI, affinché venga impiegata in modo trasparente e responsabile, evitando abusi, sopraffazioni, anche della criminalità organizzata, e proteggendo la privacy dei cittadini.
11. Conclusioni
Riporta le riflessioni finali di Piroddi sul futuro della comunicazione politica nell’era digitale. Viene sottolineata l’importanza di un uso etico e responsabile delle nuove tecnologie nella politica e la necessità di promuovere una partecipazione democratica più inclusiva e informata.
Riassumendo, questo saggio-manuale costituisce una guida essenziale per chiunque voglia comprendere le complesse interazioni tra politica e comunicazione. Attraverso un’analisi dettagliata e rigorosa, offre una visione approfondita e sfaccettata di un campo in continua evoluzione, mettendo in luce le dinamiche che governano la comunicazione politica, nei contesti locali e globali. Non si limita a descrivere gli aspetti teorici della materia, ma fornisce anche strumenti pratici per analizzare criticamente il panorama politico contemporaneo. Grazie a esempi concreti, case studies e un ricco apparato di riferimenti bibliografici, inseriti alla fine di ciascun capitolo, il lettore viene accompagnato in un percorso di apprendimento che lo rende capace di decifrare i messaggi politici, riconoscere le strategie comunicative e comprendere l’impatto dei media sulla formazione dell’opinione pubblica. Uno degli aspetti più rilevanti di questo pregevole lavoro di Piroddi risulta la sua capacità di stimolare la riflessione e il dibattito. Le questioni affrontate, infatti, vengono trattate con un approccio multidisciplinare che abbraccia la sociologia, la psicologia, la scienza politica e gli studi sui media, offrendo così una comprensione completa e integrata del fenomeno, con un invito al lettore a interrogarsi sulle proprie percezioni e a sviluppare una consapevolezza critica delle informazioni ricevute, diventando un osservatore più consapevole e un partecipante più informato del discorso politico: in sintesi, una partecipazione attiva e un pensiero critico, come strumenti fondamentali per una cittadinanza responsabile. In un’epoca caratterizzata da una sovrabbondanza di informazioni e da una crescente polarizzazione politica, la capacità di distinguere tra informazione e disinformazione diventa cruciale, per il futuro stesso della democrazia.
Ecco perché l’opera di Riccardo Piroddi si rivolge ad un pubblico ampio, comprendendo studenti e studiosi di scienze sociali e della comunicazione, nonché professionisti del settore politico e mediatico, ma anche, e soprattutto, i cittadini interessati a migliorare la propria comprensione delle dinamiche politiche. Il linguaggio chiaro e accessibile, unito alla profondità dell’analisi, la rende un prezioso strumento educativo e formativo, a livello generale, in quanto, arricchisce il lettore di conoscenze e lo trasforma in un soggetto attivo e consapevole, capace di navigare con cognizione di causa nel complesso mondo della politica e della comunicazione. Un’opera che merita di essere letta, studiata e discussa, in quanto rappresenta un contributo significativo al dibattito contemporaneo sulla politica, i media e il futuro, tanto precario, delle democrazie occidentali.

 

 

 

2 pensieri su “

La comunicazione politica nell’era delle nuove tecnologie
e dell’AI


di Riccardo Piroddi

  1. Antonino Giannone

    Congratulazioni al Prof. Riccardo Piroddi per una riflessione su un tema che interesserà i meno giovani e i Giovani delle generazioni Alpha e Zeta perché nella Comunicazione sono i primi a lasciarsi coinvolgere anche se con modalità di massima sintesi e non sempre con riflessioni approfondite che oggi sono estremamente necessarie con le possibilità e i rischi dall’Intelligenza Artificiale. Bravo Riccardo
    Antonino Giannone

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