Notturno con effetto di luna

 

 

Guardarti.
Provare a sfiorarti mentre dormi,
baciare i tuoi gomiti,
toccarti le labbra col dito
intinto delle lacrime della mia stupidità.
Fissare i tuoi occhi chiusi,
carezzarti i capelli argentati dalla luce della luna,
disegnare i contorni del tuo volto diafano.
 
Ti muovi,
le tue mani s’intrecciano,
non oso svegliarti.
Sono io che son sveglio.
Perdonami.
L’alba.

 

downloadGiuseppe Pietro Bagetti, “Notturno con effetto di luna” (primi dell’800), Torino, Palazzo Reale

 

 

 

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